La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati Leopoldo Marchese e Flavio Godino, difensori del Orazio La Torre, coinvolto nella operazione dello scorso mese di giugno e denominata “Quarta Chiave”.
La Torre, in qualità di amministratore della società Ecofuturo Srl, era accusato di avere partecipato alla gestione abusiva di rifiuti, avendo acquistato materiali ceduti da cittadini di etnia rom, imputati di avere violato le autorizzazioni ottenute per il trattamento dei rifiuti.
Nel mese di luglio scorso, il Tribunale del Riesame di Catanzaro aveva revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari, sostituendola con quella non restrittiva dell’interdizione dall’esercizio dell’attività professionale.
La Corte di Cassazione, adesso, ha accolto la tesi difensiva degli avvocati, annullando con rinvio anche l’ordinanza che aveva applicato tale misura interdittiva.
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