di STEFANIA PAPALEO
Raffica di richieste di rito abbreviato al processo scaturito dall'operazione Scolacium, che vede alla sbarra 27 imputati accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso armata e concorso esterno in associazione mafiosa, con la ricostruzione di centinaia di episodi di estorsioni, minacce, danneggiamenti, traffico di armi e droga, fabbricazione di ordigni esplosivi e sequestro di persona.
Il gup Arianna Roccia, dunque, ha rinviato l'udienza preliminare al prossimo 14 febbraio per decidere l'ammissione o meno al rito alternativo degli imputati interessati e calendarizzare le date fino alla sentenza. E solo a quel punto la parola potrà andare alla pubblica accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Debora Rizza, per la requisitoria, alla quale seguiranno le arringhe del collegio difensivo (avvocati Gennaro Pierino Mellea, Eugenio Perrone, Antonio Lomonaco, Vittoria Aversa, Andrea Amato Conte, Salvatore Iannone, Giampiero Mellea, Saverio Loiero, Luca Cianferoni e Vitaliano Leone). Poi la sentenza del giudice, chiamata a mettere un primo punto fermo alla vicenda giudiziaria che vede al centro della scena due clan, quello dei Catarisano (operante tra Roccelletta di Borgia, Borgia, Cortale, Girifalco e zone limitrofe, nonché nelle aree industriali di San Floro e Germaneto di Catanzaro) e quello dei Bruno (egemone nei territori di Vallefiorita, Amaroni, Squillace e aree limitrofe), che dopo l'operazione Jonny sono riusciti a riorganizzarsi dando vita a una nuova stagione criminale finalizzata a tenere in vita l'operatività delle cosche di riferimento.
I NOMI DEGLI INDAGATI
Bruno Abbruzzo, di Borgia; Pietro Abruzzo di Borgia; Luciano Babbino, di Vallefiorita; Stefano Bevilacqua di Catanzaro; Paolo Bova, di Squillace; Francesco Bruno, di Vallefiorita; Matteo Catroppa, di Priocca (Cn); Rocco Ceravolo, di Bologna; Massimo Citraro, di Borgia; Davide Cristofaro, di Squillace; Giuseppe Cristofaro, di Girifalco; Nicholas Fioravante Cristofaro, di Squllace; il collaboratore di giustizia Salvatore Danieli; Adrian Domianov Dimotrov, di Squillace; Domenico Falcone, di Borgia; Gennaro Felicetta, di Vallefiorita; Francesco Gualtieri, di Borgia; Sandro Ielapi, di Cortale; Franco Macario, di Catanzaro; Simone Macario, di Vallefiorita; Francesco Migliazza, di Girifalco; il collaboratore di giustizia Santo Mirarchi; Raffaele Pace, residente a Curtatone; Antonio Paradiso di Catanzaro; Ilario Sestito di Amaroni; Vincenzo Tolone, di Girifalco; Danilo Vitellio, di Vallefiorita; Davide Benedetto Zaffina, di Gizzeria.
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