di STEFANIA PAPALEO
Presunti boss e picciotti di due clan attivi su un vasto territorio del Catanzarese, ma anche imprenditori e operatori turistici in odor di 'ndrangheta. Partita l'udienza preliminare scaturita dall'operazione "Scolacium", questa mattina sul banco degli imputati sono saliti in 27 per rispondere, a vario titolo, delle gravissime accuse di associazione di tipo mafioso armata e concorso esterno in associazione mafiosa, con la ricostruzione di centinaia di episodi di estorsioni, minacce, danneggiamenti, traffico di armi e droga, fabbricazione di ordigni esplosivi e sequestro di persona.
A rappresentare la Dda di Catanzaro, in aula, il sostituto procuratore Debora Rizza, che ha depositato i verbali del 20-21-22 e 28 novembre relativi alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Ielapi, oltre a una serie di documenti inerenti gli esiti delle attività investigative svolte sui telefoni oggetto di sequestro durante l’esecuzione dei provvedimenti cautelari.
Il gup Arianna Roccia, dunque, acquisite le prove documentali della pubblica accusa, ha rinviato il processo al prossimo 30 gennaio, data in cui si procederà con la requisitoria della pubblica accusa e le discussioni delle parti civili, dopo che gli imputati avranno scelto se optare per un rito alternativo. Poi toccherà al collegio difensivo tentare di ribaltare, attraverso le rispettive arringhe, il teorema accusatorio che ruota intorno ai presunti affiliati ai clan Catarisano (operante tra Roccelletta di Borgia, Borgia, Cortale, Girifalco e zone limitrofe, nonché nelle aree industriali di San Floro e Germaneto di Catanzaro) e Bruno (egemone nei territori di Vallefiorita, Amaroni, Squillace e aree limitrofe), che dopo l'operazione Jonny erano riuscite a riorganizzarsi dando vita a una nuova stagione criminale finalizzata a tenere in vita l'operatività delle cosche di riferimento. Solo a quel punto il gup potrà decidere chi mandare a giudizio e chi eventualmente scagionare già in fase di udienza preliminare.
I NOMI DEGLI INDAGATI
Bruno Abbruzzo, di Borgia; Pietro Abruzzo di Borgia; Luciano Babbino, di Vallefiorita; Stefano Bevilacqua di Catanzaro; Paolo Bova, di Squillace; Francesco Bruno, di Vallefiorita; Matteo Catroppa, di Priocca (Cn); Rocco Ceravolo, di Bologna; Massimo Citraro, di Borgia; Davide Cristofaro, di Squillace; Giuseppe Cristofaro, di Girifalco; Nicholas Fioravante Cristofaro, di Squllace; il collaboratore di giustizia Salvatore Danieli; Adrian Domianov Dimotrov, di Squillace; Domenico Falcone, di Borgia; Gennaro Felicetta, di Vallefiorita; Francesco Gualtieri, di Borgia; Sandro Ielapi, di Cortale; Franco Macario, di Catanzaro; Simone Macario, di Vallefiorita; Francesco Migliazza, di Girifalco; il collaboratore di giustizia Santo Mirarchi; Raffaele Pace, residente a Curtatone; Antonio Paradiso di Catanzaro; Ilario Sestito di Amaroni; Vincenzo Tolone, di Girifalco; Danilo Vitellio, di Vallefiorita; Davide Benedetto Zaffina, di Gizzeria.
IL COLLEGIO DIFENSIVO
Gli avvocati impegnati nella difesa degli indagati sono: Gennaro Pierino Mellea, Eugenio Perrone, Antonio Lomonaco, Vittoria Aversa, Andrea Amato Conte, Salvatore Iannone, Giampiero Mellea, Saverio Loiero, Luca Cianferoni e Vitaliano Leone.
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