Assolti anche Antonio Statti e Maria Costanzo. La soddisfazione di Confagri Catanzaro
28 aprile 2021 16:40Il Tribunale di Lamezia Terme ha assolto Alberto Statti, Antonio Statti e Maria Costanzo a cui veniva contestato il reato di estorsione nei confronti dei propri dipendenti nell’operazione denominata "Spartaco".
La difesa è stata rappresentata dagli avvocati Franco Giampà del Foro di Lamezia Terme, Armando Veneto sostituito dall’avvocato Rita Femio del Foro di Palmi, Cesare Placanica del Foro di Roma e Luigi Antonio Panella anche egli del foro di Roma , intervenuto quest’ultimo in sostituzione del compianto avvocato Antonio Mazzone che aveva in precedenza curato la difesa dei fratelli Statti. E’ stata assolta perchè il fatto non sussiste anche la società Agricola Lenti. Il giudice sempre su richiesta della Procura ha assolto anche gli avvocati Gennaro Di Natale e Giuseppe Pizzonia riconoscendo la correttezza del loro operato.
LA REAZIONE. Il presidente provinciale Walter Placida ed i vice presidenti Francesco Paparo ed Antonio Ventura, in una nota, esprimono la "loro soddisfazione personale e di Confagricoltura Catanzaro tutta per la conclusione con assoluzione piena del presidente regionale Alberto Statti e di suo fratello, Antonio" che, coinvolti nell'operazione 'Spartaco', erano stati accusati di estorsione nei confronti dei dipendenti.
"La loro storia di vita e di impresa - aggiungono i vertici provinciali di Confagricoltura Catanzaro - sono, da sempre, improntate alla serietà ed alla correttezza". Quindi, nel dirsi "da sempre certi che Alberto ed Antonio Statti sarebbero stati in grado di chiarire nelle sedi opportune la loro posizione, che abbiamo sempre ritenuto cristallina", esprimono "vicinanza" ad entrambi, affermando che "la storia di rappresentante regionale di Confagricoltura del presidente Statti è da sempre improntata alla correttezza, all'equilibrio ed alla professionalità. E vogliamo, anche in questa circostanza, riconoscere in essa la dedizione e l'abnegazione profuse, al punto di anteporre l'interesse collettivo anche ai suoi impegni personali di imprenditore e padre di famiglia. Per queste ragioni - aggiungono - , sin da subito, abbiamo nutrito la massima fiducia nelle Istituzioni, convinti del buon esito di questa brutta vicenda e fiduciosi nella favorevole conclusione che gli organi inquirenti e giudicanti avrebbero raggiunto, riabilitando il buon nome di Alberto e di Antonio e dell'importante brend che la loro azienda rappresenta nell'intero panorama produttivo nazionale".
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