Dopo l’arresto del Presidente del Consiglio di Amministrazione della Banca di Credito Cooperativo del Crotonese (LEGGI QUI) , il Codacons ha sollecitato la Banca d’Italia “affinché provveda ad inviare i propri ispettori presso l’istituto calabrese”.
"I recenti crack e la necessità di tutelare i risparmiatori lo impongono. Il presidente della banca, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe posto in essere “agevolazioni e favoritismi ... a vantaggio delle cosche di ‘ndrangheta”. Com’è noto l’azione di vigilanza della Banca d’Italia è finalizzata a garantire e proteggere i consumatori, a contrastare il riciclaggio, il finanziamento della criminalità ed evitare situazioni come i recenti “fallimenti” della Popolare delle province calabre o della Popolare di Bari. Proprio questo motivo - sostiene Francesco Di Lieto del Codacons - abbiamo ritenuto doveroso sollecitare Bankitalia a porre in essere, senza alcun ritardo, tutte le attività ispettive che le competono. E prima che possa essere troppo tardi. Purtroppo i recenti avvenimenti nonchè le indagini condotte dall’Autorità Giudiziaria ci confermano che l’attività di controllo sugli istituti di credito, si è rivelata del tutto fallimentare. Non vorremmo, quindi, che i supposti legami tra il Presidente del Credito Cooperativo del Crotonese e la cosca Grande Aracri - conclude Di Lieto - finissero per pagarli i clienti della banca"
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