Operazione "Travel", il Tribunale della Libertà di Catanzaro scarcera Fabio Bevilacqua

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  13 dicembre 2025 08:47

 Il Tribunale della Libertà di Catanzaro, dopo l' annullamento con rinvio della Corte di Cassazione, ha accolto il ricorso dell’avv. Arturo Bova, difensore di fiducia di Fabio Bevilacqua Fabio, ed ha annullato l’ordinanza con cui il GIP Distrettuale aveva applicato la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti dell’indagato.

L’operazione condotta dall’Arma dei Carabinieri e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, era scattata nella notte del 28 marzo scorso ed aveva portato all’arreso di 6 persone ritenute, a vario titolo ed unitamente ad altri indagati, responsabili di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.

Secondo la Procura Antimafia di Catanzaro, il sodalizio criminale a conduzione marcatamente familiare e capeggiato da Fabio Bevilacqua , aveva riversato nella città di Catanzaro un vero fiume di cocaina ed eroina proveniente da vari canali di approvvigionamento.

La droga veniva spacciata nel quartiere Pistoia e in viale Isonzo di Catanzaro, dove erano situate anche le basi logistiche. Nelle abitazioni degli indagati, sotto gli ordini e le direttive di Bevilacqua, la droga veniva parcellizzata e confezionata dalle donne della famiglia e successivamente spacciata al dettaglio anche dai figli minorenni.

Le indagini coordinate dalla DDA di Catanzaro, in particolare modo quelle svolte mediante l’utilizzo di captatore informatico c.d. Trojan, avevano consentito di far luce sull’esistenza ed operatività del sodalizio criminale, nonché sui ruoli ricoperti da ciascuno degli affiliati.

La gerarchia criminale vedeva al vertice Fabio Bevilacqua con il ruolo di promotore ed organizzatore dell’associazione. Era lui anche ad approvvigionare il sodalizio della droga da spacciare. Dopo il suo arresto nell’ambito dell’Operazione Aesontium, sarebbe stato coadiuvato e sostituito nel ruolo dal fratello Bevilacqua Cosimo. Un ruolo rilevante l’avrebbero svolto anche la moglie di Bevilacqua Fabio, Pappaianni Luana, quale organizzatrice, e la di lui madre, Vecceloque Pereloque Silvana, addetta al confezionamento delle dosi e alla successiva distribuzione ai pusher.

Il Tribunale del Riesame aveva in un primo tempo rigettato il ricorso del difensore di fiducia. Avverso siffatta decisione era stato interposto ricorso per Cassazione.

La V° Sez. della Suprema Corte aveva accolto il ricorso difensivo, rimettendo gli atti ad altra Sezione del Tribunale della Libertà di Catanzaro per un nuovo esame.

All’udienza del 9 dicembre u.s. il Tribunale ha annullato l’ordinanza custodiale ed ordinato l’immediata scarcerazione di Bevilacqua Fabio che, comunque, resta in carcere perché detenuto per altra causa.


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