"Quello che emerge dalle indagini è assurdo, incomprensibile e inaccettabile e ho già dato mandato all'ufficio legale di lavorare per chiedere che la nostra associazione sia riconosciuta 'parte offesa', al fine di potere presentare la costituzione di parte civile nel futuro processo".
Lo afferma la presidente del Wwf Italia Donatella Bianchi esprimendo soddisfazione per l'operazione, denominata "Waste Water", portata a termine dai finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro, dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Catanzaro e dalla Capitaneria di Porto di Vibo Valentia, coordinati dal procuratore della Repubblica di Lamezia Terme Salvatore Curcio e dal pm Marica Brucci.
Le indagini hanno portato alla luce un sistema di smaltimento illecito di rifiuti speciali industriali, consistenti in scarti della lavorazione del biodiesel che venivano sversati nei terreni e nei torrenti andando a finire nel mare del Golfo di Santa Eufemia.
"Ringraziamo la magistratura e le forze dell'ordine - prosegue - che ancora una volta hanno dimostrato competenza, professionalità e passione nella difesa dell'ambiente e della salute. Il Wwf Italia che da sempre è impegnato con le proprie Guardie Volontarie e gli avvocati del Panda, a cui va un grande grazie, nella difesa della legalità e dell'ambiente, continuerà con forza la propria attività di aiuto e supporto alle istituzioni contro i crimini ambientali, come sta facendo anche con il progetto europeo Life SWiPE che punta a supportare le Autorità nelle azioni di contrasto ai reati contro la fauna selvatica".
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