Il report PMA delle imprese artigiane calabresi, un strumento importante per orientare le scelte della politica e delle imprese artigiane.
27 novembre 2020 13:49di MASSIMO PINNA
Appuntamento online, organizzato da Confartigianato Imprese Calabria, con il presidente Roberto Matragrano, il segretario Luciano Barbalace, e l’analisi dei dati riportati nel report illustrati da Licia Ridolfi dell’Osservatorio MPI di Confartigianato Imprese Calabria.
Un bilancio in chiaro scuro, con elementi di criticità sistemica, come la perdurante azione di freno della burocrazia. In generale in Italia, ma con un aggravio di negatività che pesa come un macigno sul sistema delle microimprese, il 97 % del totale delle imprese calabresi.
Per dire. "In questo contesto - sottolinea in apertura Barbalace - il dato che vede solo il 33,7 per cento dei Comuni calabresi, disporre di un sistema digitale per le richieste delle imprese dall’inizio alla fine di un procedimento, racconta più di altre analisi di qualsiasi tipo esse siano".
Ma, vero perno dell’economia italiana e calabrese, le imprese artigianali calabresi mostrano una maggiore resilienza agli effetti della crisi. Intanto, un dato ottimo lo indica, la maggiore e sensibilmente, più alta percentuale, di circa il 5% più alto delle altre regioni, il dato delle imprese calabresi che hanno puntato sul green (minor consumo di acqua, minor consumo di energia, minori rifiuti e riciclo degli stessi) e sul digitale, sia in senso stretto che in capitale umano. Digitale e green, sono le leve, indicate a livello mondiale, che permetteranno ai sistemi economici di superare gli effetti della crisi pandemica da Covid.
In questo, diciamo cosi, la Calabria parte in testa, una volta tanto. E due dati, quindi, che fanno ben sperare. Se tutto ciò si unisse all’export, il quadro sarebbe ottimistico. Ma qui, la Calabria, sconto, un deficit storico, di cultura, di logistica. E qui, come per la burocrazia, è la politica che dovrà dare le risposte. A partire dalle prossime elezioni regionali e ancor di più dalla nuova programmazione dei fondi europei, 2021-2027.
Un elemento sul quale riflettere ed intervenire, la discordanza tra l’aumento dei disoccupati che stride con la mancanza di figure professionali che le imprese faticano a reperire sul mercato del lavoro. In questo contesto, sottolinea in conclusione Matragrano, “istituzioni e imprese, come i cittadini, specie i giovani, devono essere incentivati a formarsi in azienda, questo cambierebbe di molto la situazione economica e sociale della Calabria”.
Come dargli torto, peraltro, in una Regione dove continua a salire il numero degli inoccupati, che non lavorano e non cercano lavoro.
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