Opposizione in prefettura, spunta l'idea di un tavolo di concertazione che affronti i problemi.

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images Opposizione in prefettura, spunta l'idea di un tavolo di concertazione che affronti i problemi.

  25 giugno 2019 19:10

di ANTONELLA SCALZI

Dalle parole ai fatti. A Catanzaro le cose non vanno e otto consiglieri d'opposizione stamattina hanno mollato gli ormeggi e dal Comune si sono trasferiti in prefettura. C'era un incontro, già calendarizzato per le 11, con il prefetto Francesca Ferrandino. All'ultimo momento il cambio di programma: a riceverli c'era il capo di gabinetto. Poco male, la sostanza non cambia e dall'ufficio territoriale del governo gli otto consiglieri sono usciti soddisfatti.

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Nicola Fiorita, Gianmichele Bosco, Sergio Costanzo, Fabio Celia, Cristina Rotundo, Roberto Guerriero, Libero Notarangelo e Lorenzo Costa hanno incassato la collaborazione della prefettura che adesso, da loro, si aspetta il formale invio di un documento da porre alla diretta attenzione del prefetto.  Problemi e richieste dovranno trovare la via di un elenco che cristallizzi la situazione attuale. Una situazione sulla quale la maggioranza del sindaco Sergio Abramo sembra non vedere alcun neo, ma che per l'opposizione, almeno per gli otto che oggi hanno fortemente voluto un incontro che evidentemente non era più rinviabile, non è più sostenibile.

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E a parlare sono i fatti, quelli sui quali loro puntano il dito: depuratore che sembra funzionare a metà, impianto di Alli al collasso, verde pubblico maltenuto, trasporti, viabilità, scelte che investono corso Mazzini, scarsa attenzione alle interrogazioni proposte dalla minoranza e dirette streaming del Consiglio comunale tenacemente negate nonostante una delibera che sette anni fa le approvò e della quale fu anche votata immediata eseguibilità. Allora si disse che la delibera sarebbe stata rispettata non appena fosse stata risolta la questione inerente la sala regia dell'ente. Gli anni, però, sembrano essere passati invano mettendo a nudo una volontà politica che sembra andare in tutt'altra direzione. Ma le regole ci sono e vanno rispettate. Su questo sembra battere un'opposizione stanca di aspettare e che ieri in prefettura ha portato anche la questione Safe city, quel progetto, anch'esso di sette anni fa, che puntava alla realizzazione , da affidare a una società israeliana, di un complesso sistema di videosorveglianza che secondo Sergio Abramo avrebbe reso più sicura la città, ma secondo il centrosinistra l'avrebbe militarizzata.

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Queste le circostanze che ieri hanno portato l'opposizione a tracciare una linea netta per la stesura del documento da inviare in prefettura: chiederanno che le delibere approvate siano rispettate e che i problemi irrisolti del capoluogo di regione siano affrontati istituendo un tavolo di concertazione tra tutti gli attori interessati. Nel mirino finisce così anche il ruolo del segretario generale e quella appena iniziata a Catanzaro si preannuncia già un'estate calda, caldissima.

L'opposizione attacca e gioca siu più fronti perché di depuratore, ad esempio, Nicola Fiorita parlare anche domani pomeriggio alle 18. Lo farà sul lungomare: l'area che a Lido sta diventato il fulcro di cattivi odori che di certo non incentivano il turismo. Dal canto Fare per Catanzaro, giovedì, riaccenderà i riflettori sull'ex cementificio di viale De Filippis. Tutto mentre i consiglieri attendono il ritorno in aula, che con tutta probabilità ci sarà a inizio luglio, per discutere dei problemi che attanagliano i lavoratori part-time dell'Amc e mentre al capo di gabinetto del prefetto oggi è stata sottoposta anche un'altra questione che ha a che fare con i lavoratori. Sì, perché gli otto membri dell'opposizione che hanno chiesto e ottenuto l'incontro in prefettura si sono mossi anche nell'ottica di trovare soluzioni concrete alla quotidianità dei lavoratori della Cz Servizi ovvero di gente che da troppo tempo ormai svolge mansioni diverse da quelle per cui è realmente retribuita. 

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