"Ora vedo": il sistema dei testamenti falsi scoperti dalla Procura di Catanzaro e il ruolo dell'impiegato delle Poste

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images "Ora vedo": il sistema dei testamenti falsi scoperti dalla Procura di Catanzaro e il ruolo dell'impiegato delle Poste
Il Tribunale di Catanzaro
  18 ottobre 2022 19:06

"Abuso della veste pubblica": il gip di Catanzaro dipinge così la presunta condotta di Luciano Crispino, dipendente di  Poste Italiane, accusato di far parte di un'associazione a delinquere con l'obiettivo di falsificare testamenti per ricavarne un guadagno. Insieme a Crispino, è finito in carcere anche Marco Scalzo: "La valutazione complessiva della dinamica relazionale tra il pubblico ufficiale e il privato dimostra che l'accertato abuso della veste pubblica è il risultato del patto corruttivo, realizzato da entrambi i protagonisti della vicenda". Un caso giudiziario che ieri ha portato all'arresto di nove persone, tra cui anche un avvocato.

Secondo il gip che emesso l'ordinanza di custodia cautelare,  Crispino  avrebbe avuto accesso  abusivamente  alla banca  dati in uso a Poste  Italiane, utilizzando  le proprie credenziali  o quelle di altri dipendenti; da lì procacciava  potenziali  vittime del presunto raggiro  messo in piedi  dall'organizzazione: persone  senza  eredi  con  cospicue  somme  di  denaro depositate o investite presso l'ente postale, per le quali era possibile creare un testamento olografo falso,  ponendo  quali  eredi  soggetti  appartenenti  all'organizzazione,  per  poi  riscuotere  tutti  gli investimenti.

Blitz nel catanzarese: i testamenti falsi e i "regali della mamma" per nascondere le presunte truffe 

Secondo l'accusa, Scalzo e Crispino hanno cercato insieme i soggetti idonei per finire in questa rete: Scalzo avrebbe suggerito i nominativi e Crispino effettuava le ricerche, mandando foto degli accertamenti effettuati a Scalzo, esprimendo il proprio parere. E rispondendo alle richiesta con l'espressione: "Ora vedo". 

Gli indagati devono rispondere a vario titolo, di associazione per delinquere, truffa, falsità in testamenti, riciclaggio ed auto riciclaggio, accesso abusivo a sistema informatico e corruzione. In particolare, sono destinatari della misura della custodia cautelare in carcere 2 indagati - Marco Scalzo, 34 anni di Catanzaro e Luciano Crispino, 61 anni di Catanzaro - mentre altri 7 sono sottoposti alla misura degli arresti domiciliari: Elio Raffaele Bruno, 57 anni di Catanzaro, Gianfranco Cappellano, 27 anni di Catanzaro, Sara Moumen , 28 anni di Casablanca (Marocco), Giuseppe Aiello, 39 anni di Crotone, Sonia Matera, 55 anni di Milano, Roberto Barbuto, 57 anni di Catanzaro e Ortenzia Fabiano, 63 anni di Gimigliano. 

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner