Ordinanza bocciata dal Tar. Falcomatà: "La pronuncia certifica l'illegittimità di un provvedimento che rischiava di vanificare i sacrifici fatti"

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images Ordinanza bocciata dal Tar. Falcomatà: "La pronuncia certifica l'illegittimità di un provvedimento che rischiava di vanificare i sacrifici fatti"
Il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà
  09 maggio 2020 20:39

"Il nostro obiettivo è quello di superare questa emergenza e ripartire subito, gradualmente e in sicurezza. L'ordinanza regionale, illegittima illogica e irresponsabile, rischiava di mandare all'aria tutto ciò che i Calabresi sono riusciti a fare fino ad oggi, rispettando le regole con grande senso di responsabilità e consentendo alla nostra regione di rimanere tra le meno colpite in Italia dall'emergenza sanitaria".

È quanto afferma il sindaco metropolitano di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà. "Oggi - prosegue - la sentenza del Tar di fatto certifica l'illegittimità e l'inopportunità dell'assurdo provvedimento adottato dalla Regione Calabria. Un'ordinanza alla quale negli ultimi giorni si erano opposti l'ordine dei medici, la task force degli esperti medici nominati dalla stessa Regione, l'Anci territoriale e nazionale insieme alla stragrande maggioranza dei sindaci calabresi, il Governo che aveva chiesto che venisse modificata ricevendo il benservito dalla Governatrice, ma soprattutto gli stessi operatori economici e i cittadini cui il provvedimento era diretto".

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"È chiaro - continua - che non si tratta di una normale vicenda amministrativa ma di una questione che ha messo gravemente a rischio la salute dei calabresi e che quindi non poteva passare in cavalleria. Da parte nostra abbiamo immediatamente posto un argine a questo scempio disponendo un'ordinanza che superasse le novità introdotte dalla Regione quasi nottetempo, alla vigilia di una data sensibile come l'1 maggio, allineandoci con le disposizioni del Governo sostenute da serie valutazioni scientifiche e mettendo al riparo dai rischi i nostri concittadini. Allo stesso tempo abbiamo ritenuto di costituirci in giudizio per accertare se l'ordinanza potesse produrre danni al nostro territorio, cosa effettivamente verificata dal Tar che oggi fortunatamente ha messo la parola fine su una vicenda che ci saremmo volentieri risparmiati".

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"Noi in questa fase - ha concluso Falcomatà - abbiamo l'esigenza di tutelare due priorità assolute: la salute dei cittadini ed il loro diritto al lavoro. Riaprire sì quindi, ma in sicurezza, rispettando le norme ed i protocolli e procedendo in maniera graduale e condivisa, senza strattoni, ancor più quando questi provengono da una chiara ed evidente strategia nazionale di polemica politica, che, seppur legittima, non può e non deve mai prevalere sugli interessi del territorio, specialmente su temi delicati come quello della salute dei cittadini".

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