di GABRIELE RUBINO
Non sono esattamente finite le 'danze' della maggioranza al Comune di Catanzaro dopo l'ordinanza sui limiti orari della musica nei locali. La nota congiunta distensiva dei giorni scorsi era un modo per placare i sette consiglieri che pubblicamente si erano schierati in cambio di un soffuso impegno per una modifica del provvedimento. Non è chiaro se l'ordinanza sulla movida sarà effettivamente emendata, e eventualmente in che termini, ma di certo è stato lanciato un segnale politico. È stata infatti spiattellata una diffusa insofferenza su modi di agire di alcuni membri dell'esecutivo guidato dal sindaco Nicola Fiorita.
Quel che contestano presidenti di commissione e alcuni consiglieri è una certa autoreferenzialità nell'assumere decisioni così 'sensibili' come la regolamentazione della movida. "Abbiamo appreso dalla stampa il contenuto di un'ordinanza senza che ci fosse un preventivo confronto o concertazione", fa notare uno degli esponenti della maggioranza che ha puntato l'indice contro l'ordinanza sulla musica nei locali. "E questo episodio - aggiunge - è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Purtroppo non è stato l'unico caso". Il rimprovero è generalizzato (e in parte condiviso da chi non si è pubblicamente espresso sulla vicenda) e naturalmente si fa forza sul fatto che i numeri dello schieramento Fiorita rimangono risicati e quindi anche un solo scontento può rappresentare un problema. Non si parla di crisi, ma più banalmente di regole di ingaggio e di agibilità politica. Alcuni consiglieri sono arrivati addirittura a pretendere di voler partecipare alle riunioni di Giunta quando sul tavolo ci sono materie di proprio interesse.
Certo il problema sull'ordinanza della movida non è stato legato alle informazioni "poco chiare" veicolate "da alcuni organi di stampa", come da versione pilatesca post riunione di maggioranza. Non fosse altro che gli 'organi di stampa' altro non hanno fatto che pubblicare la nota dell'ufficio stampa del Comune di Catanzaro con cui si dava notizia dell'atto sindacale e del commento dell'assessore Marinella Giordano. Quindi, prendendo per buona questa giustificazione, il problema tornerebbe dalla finestra di Palazzo De Nobili.
La verità è che il problema era e resta di gestione politica interna della maggioranza, e in questi termini sarà affrontato.
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