Ordinanza scuole. I sindacati chiedono la revoca e attaccano Spirlì: “Non c’è stato confronto”

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images Ordinanza scuole. I sindacati chiedono la revoca e attaccano Spirlì: “Non c’è stato confronto”

  01 febbraio 2021 07:15

 “L’ordinanza diramata sabato 30 gennaio dal Presidente FF Spirlì, a poche ore dal rientro a scuola degli alunni delle scuole superiori, rappresenta, per le scriventi organizzazioni sindacali. un atto che esautora di fatto il lavoro, l’impegno e le determinazioni degli organi collegiali, dei dirigenti scolastici e di tutti i lavoratori della scuola”.  Lo dichiarano Domenico Denaro (Flc Cgil), Arcangelo Carbone (Cisl Fsur), Paolo Pizzo (Uil scuola), Aldo Romagnino (Snals- Confsal), Antonio Tindiglia (Gilda Unams). 

“Il Presidente FF Spirlì, con la suddetta ordinanza continua a non assumersi la responsabilità nei confronti del servizio scolastico che la comunità calabrese merita, dimostrando l’inefficienza della regione nella predisposizione dei servizi a supporto della scuola in sicurezza”, continuano i sindacati. 

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“Per quanto in premessa ne chiediamo la revoca per i seguenti motivi: a) non aiuta le famiglie perché riconosce loro una facoltà, far frequentare o meno le lezioni in presenza ai propri figli, che sconvolge l’organizzazione didattica e nel contempo assegna loro una decisione che rende ancora più precaria e indeterminata la frequenza scolastica e il ruolo delle stesse Istituzioni scolastiche a cui la Costituzione riconosce autonomia organizzativa e didattica.

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b) toglie credibilità a quanto deliberato, nell’ambito dei disposti normativi nazionali vigenti, a quanto espresso nei rapporti dell’Istituto di sanità, nelle linee guida e nei numerosi protocolli emanati dalle autorità competenti, e anche dalle singole scuole, frutto di analisi e di studio durante tutto il periodo della pandemia. Gli organi di governo di ogni singola scuola, composti da dirigenti, genitori, alunni e docenti, in questo ultimo mese hanno sempre lavorato con grande senso di responsabilità e rispetto per il ruolo che la scuola è chiamata a svolgere, predisponendo, per la loro parte, le condizioni per un rientro in presenza e in sicurezza il 1 febbraio;
c) toglie credibilità al lavoro fatto dai prefetti che congiuntamente all’amministrazione scolastica hanno incessantemente lavorato per trovare le soluzioni più idonee per non interrompere ulteriormente il servizio scolastico in presenza all’unanimità riconosciuto dagli esperti, dal personale della scuola, dagli alunni stessi il vero percorso da realizzare”, si legge nella nota. 

“Tutto ciò premesso le scriventi OO.SS. calabresi il 7 gennaio avevano richiesto un incontro al Presidente FF Spirlì e agli altri attori istituzionali, rivendicando che la discussione sul rientro in sicurezza dovesse avere necessità di approfondimento e di conoscenza di dati e di interventi immediati, come il tracciamento dei contagi e il potenziamento dei servizi e dei trasporti. La richiesta, ad oggi, non ha avuto alcun esito, mentre, a nostro avviso, in quella sede bisognava dare risposte concrete e assumere impegni concreti. Saremmo stati certamente in grado di proporre indicazioni utili per la tutela degli alunni e del personale tutto. Si è scelto invece di non intervenire rimandando per l’ennesima volta la soluzione dei problemi.
Rivendichiamo a gran voce e a nome della Calabria vivace e attenta al futuro delle nostre generazioni, che si riprendano al più presto i confronti e le azioni nelle sedi preposte e con tutti gli interlocutori, tra cui le scriventi OO.SS, per la ripresa delle attività scolastiche in coerenza con quanto avviene nel resto del paese e nel rispetto dell’autonomia delle scuole”, concludono i sindacati. 

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