Ordine degli Avvocati di Catanzaro: riapre la biblioteca del Coa

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  10 giugno 2024 21:18

di FRANCESCO IULIANO

Riapre in tutta la sua bellezza e con l’obiettivo di sempre: quello di conservare e salvaguardare il patrimonio libraio della cultura e della tecnica forense.

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“Una piazza del sapere, fonte di crescita professionale e fulcro del confronto e del dialogo”.

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Con queste parole, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro, Vincenzo Agosto, ha accolto la riapertura della Biblioteca del Coa, ospitata al primo piano del palazzo della Corte di Appello del capoluogo.

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“Una riapertura che consideriamo un traguardo frutto di un lungo percorso, che, a fianco dell'enorme patrimonio di opere già esistente, ha consentito di acquisire opere giuridiche attuali ed edite di recente, che consentono di aggiornare le competenze di tutti gli iscritti, i quali potranno usufruire anche di due distinte banche dati tramite quattro computer forniti della fibra internet”.

All’interno della sala della biblioteca, due postazioni che consentiranno lo svolgimento del co-working ed anche di effettuare un deposito telematico in caso di urgenza.

“Questa biblioteca - ha aggiunto il presidente Agosto - è un luogo prezioso per tutti gli avvocati: sia per quelli giovani che per quelli meno giovani che qui potranno trovare vecchi testi aggiornati”.

Alla cerimonia di questa mattina hanno partecipato, con il presidente dell’Ordine, Vincenzo Agosto, anche la vicepresidente Mariagemma Talerico, la segretaria Vincenza Matacera, la tesoriera Daniela Rodolà ed il consigliere Gianpaolo Stanizzi. 
Ha portato i saluti del suo ufficio anche la presidente della Corte di appello di Catanzaro, Concettina Epifano che, nel complimentarsi per l’importanza storica della biblioteca, ha posto l’attenzione sulle differenti funzioni dell’avvocato e del magistrato. “Due ruoli, due figure all’interno del processo - ha commentato -, che non considero essere sullo stesso piano. Questo non in virtù di una presunta superiorità morale ma solamente per una più semplice questione di imparzialità. Avvocati e pubblico ministero sì, loro possono essere considerati essere sullo stesso piano perché rappresentano l’accusa e la difesa dell’imputato. Noi giudici no. Dobbiamo essere liberi di decidere le nostre sentenze nella più totale imparzialità”.

In ultimo, il presidente Vincenzo Agosto ha ricordato come, alla riapertura della Biblioteca, abbia contribuito l’apporto di alcuni soggetti che si sono impegnati per la sottoscrizione di un protocollo con l’Uepe di Catanzaro (l’Ufficio delle esecuzioni penali esterne).

 

 

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