Oreste Savaro, la scomparsa di un galantuomo nel ricordo del nostro direttore Enzo Cosentino

di ENZO COSENTINO

Una notizia triste per me, per tanti catanzaresi che lo hanno cosciuto. Un amico, sincero, una persona educata, un cultore più che un giocatore (bravo)di bocce, uno scopritore di talenti in questo sport: sotto la sua guida si è forgiato il nostro concittadino Salvatore Ferragina, che ha toccato i vertici più alti in questa disciplina.

Oreste Savaro apprezzato e stimato dipendente pubblico. Mio collega per tantissimi anni nell’INPS. In gioventù è stato un abile restauratore di mobili antichi: riusciva a ridare vita anche al legno più resistente. Lo chiamavamo “u capotrenu”.  Mi ero dato da me una spiegazione pratica: organizzava e movimentava sempre le lunghe trasferte delle società di appartenenza.

Gioviale quando era in compagnia. Una comitiva nella quale era sempre presente negli appuntamenti quasi settimanali, quella di Pontepiccolo, fra amici e compagni accomunati dal magico gioco delle bocce,dove, sembra, si celebrasse il rito del “re morzeddu”. 

Oreste Savaro aveva un gran cuore e per questo lo ricorderanno e, naturalmente, io con loro, quanti lo hanno conosciuto. Signor Savaro (lo salutavo sempre così), addio.

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