Otto consiglieri provinciali di Catanzaro replicano all'ex presidente Enzo Bruno: "Fa tenerezza. Ecco la "verità" sul suo mandato"

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Consiglio provinciale Catanzaro
  24 maggio 2020 20:14

“Abbiamo letto un comunicato dell’ex presidente della Provincia, Enzo Bruno, e questo ci ha suscitato un misto di gioia nel sapere che sta bene dal momento che non si avevano sue notizie da lungo tempo, e di tenerezza. Perché tenerezza? Perché si affanna a stilare un elenco di opere e di risultati raggiunti nella sua legislatura e se non lo conoscessimo potremmo pensare che a parlare sia un grande magnate della politica mondiale. Le sue affermazioni sono piene di inesattezze e la gloria di cui condisce le azioni da lui intraprese non è esistita nella realtà. Vorremmo evitare di smentirlo punto su punto perché, ripetiamo, le sue dichiarazioni ci hanno suscitato anche tenerezza, ma alcune precisazioni sono d’obbligo". Con una nota stampa i consiglieri provinciali Antonio Montuoro, Baldassarre Arena, Nicola Azzarito Cannella, Luigi Levato, Filippo Mancuso, Giuseppe Pisano, Ezio Praticò e Fernando Sinopoli rispondono all'ex presidente della Provincia, Enzo Bruno, che ieri ha rivendicato il ruolo svolto in passato (LEGGI QUI).

"Caro Ex, lei si ritiene colui che ha salvato parchi e musei. Ma ci potrebbe spiegare bene in che modo lo avrebbe fatto? Con l’intervenuta legge Delrio, gli stessi sono entrati a fare parte delle competenze delle Regioni, che ne hanno demandato la gestione alle Province erogando i fondi per la manutenzione. Quindi, caro Ex, dovremmo ringraziarla per quale merito? Cosa sente di aver salvato? Ma veramente afferma certe cose con la consapevolezza di star dicendo la verità? Semmai è la Regione che ha fatto un piacere a lei perché, mantenendo le strutture aperte, le ha dato implicitamente l’opportunità di sfoderare qualche sorriso in più per l’ennesimo selfie da mandare alla stampa. Come contributo da lei reso al mondo dei parchi, noi ricordiamo che, nonostante i finanziamenti erogati dalla Regione per la manutenzione, uno dei fiori all’occhiello più importanti della Calabria, come il Parco della Biodiversità, regnava nella più assoluta incuria anche determinata da un’altra mossa “vincente” dell’Ex, quella di aver levato, con cotanta eleganza istituzionale, la carica di presidente onorario del Parco all’on. Michele Traversa", continuano  Rispetto ai finanziamenti che ha sciorinato nel suo lungo elenco di fantasia, ricordiamo all’Ex che i dieci milioni di euro destinati al sistema viario, nel mentre lui ricopriva la carica più alta di Palazzo di Vetro, sono stati il frutto di una ripartizione che il Governo effettuò a favore di tutti gli Enti intermedi d’Italia al fine di ridargli dignità. Come se non bastasse, l’ex Presidente inserisce nei suoi meriti anche alcuni finanziamenti concessi alle precedenti gestioni, quelle legate alle presidenze Traversa–Ferro, com’è il caso del ponte sul Savuto i cui lavori li abbiamo consegnati, nel segno dell’Amministrazione Abramo, nei mesi scorsi", riflettono Antonio Montuoro, Baldassarre Arena, Nicola Azzarito Cannella, Luigi Levato, Filippo Mancuso, Giuseppe Pisano, Ezio Praticò e Fernando Sinopoli.

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"Ricordiamo, poi, all’ex Presidente qualcosa che sicuramente non lo fa gioire. Gli ricordiamo il finanziamento di 4 milioni per l’adeguamento sismico del palazzo che ospita gli uffici della Prefettura che abbiamo recuperato solo grazie agli sforzi del presidente Abramo e dei dirigenti. La legislatura dell’Ex aveva creato le condizioni per l’ avvio del procedimento di revoca del finanziamento, ma sicuramente Enzo Bruno questo non lo ricorda- sottolineano i consiglieri provinciali- Ma probabilmente non ricorda neanche che la stessa cosa stava accadendo con la sede dei vigili del fuoco, anche in questo caso la Regione ci ha inviato la comunicazione di revoca del finanziamento che per fortuna abbiamo salvato. Ricordiamo che in quattro anni non è riuscito a consegnare la strategica strada Germaneto-Lido e che il centro polivalente di Giovino, che inaugureremo sotto l’Amministrazione Abramo, era abbandonato a se stesso.Fra le tante azioni gloriose dell’Ex, però, ricordiamo quella portata all’attenzione del Consiglio e poi ritirata, dopo aver fatto una pessima figura, che consisteva nell’acquistare da un Comune una scuola per oltre 600.000 euro, disattendendo qualsiasi normativa o regolamento perché, e lo ricordiamo a lui e al suo ex dirigente, che la legge prevede che gli immobili di proprietà dei Comuni e dello Stato, adibiti ad istituti scolastici, vengano trasferiti alle Province gratuitamente"

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"A noi non piace fare l’elenco della lavandaia come fa l’ex Presidente, ma ricordiamo solo alcune delle cose più rilevanti da lui messe da parte: parco Savutano, Stadio Carlei, 1 milione e 500 mila euro euro di fitti passivi risparmiati in pochi mesi, circa 30 milioni di euro di opere programmate e finanziate. Concludiamo ponendoci dei semplici quesiti. Ma se l’Ex fosse così bravo e lungimirante al punto da aver compiuto dei veri e propri miracoli durante la sua presidenza, come mai non si ha più notizia di lui nel panorama politico? Come mai, terminato il suo mandato, non è riuscito ad allestire una lista di riferimento per eleggere qualche consigliere che potesse rappresentarlo? Come mai, viste le sue ambizioni di candidarsi al Senato o alla Regione, non si è messo in gioco proponendo il suo nome in qualche competizione elettorale?", chiedono i consiglieri pronvinciali Antonio Montuoro, Baldassarre Arena, Nicola Azzarito Cannella, Luigi Levato, Filippo Mancuso, Giuseppe Pisano, Ezio Praticò e Fernando Sinopoli. Che concludono:

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"Si è rivolto a noi definendoci “sciocchi che parlano senza collegare il cervello”. Questa, caro Ex, è per lei un’immensa caduta di stile dal punto di vista politico, che si commenta da sola e che a noi risulta ancora più grave perché siamo abituati al modo di fare del nostro presidente, Sergio Abramo, che non avrebbe mai utilizzato tale lessico neppure nei riguardi del suo peggior avversario politico. Le sue dichiarazioni ci fanno così tanta tenerezza che ci viene da consigliarle di non abbattersi perché, prima o poi, siamo sicuri che troverà qualcuno disposto a leggere le sue righe e magari a crederci. In fondo anche i bimbi credono alle proprie mamme quando ascoltano le fiabe che gli vengono lette prima di addormentarsi”, hanno concluso i consiglieri provinciali.

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