In occasione dell’inizio della Settimana Santa, l’amministrazione comunale di San Floro in collaborazione con i rappresentanti di alcune importanti realtà locali ha organizzato un open day culturale dando la possibilità di visitare e ammirare gratuitamente, nei giorni 10 e 16 aprile, il “Museo della seta” curato dalla Cooperativa “Nido di Seta” e il Museo della Fotografia curato da “Al frantoio, tra ricordi e fotografia”.
Tanto successo è stato riscosso dalla mostra “Paese che vai, corajisima che trovi” a cura di Andrea Bressi, sempre in ambito dell’iniziativa sanflorese, inaugurata il giorno della Domenica delle Palme presso Palazzo Pugliese. Si tratta di una singolare collezione di oltre quaranta pupattole quaresimali di varie località calabresi e di altre regioni del Sud Italia e di pannelli fotografici che ritraggono alcune delle ultime custodi di questa affascinante usanza dalle origini remote.
E’ molto facile infatti, ancora oggi, in alcuni borghi calabresi, imbattersi, dai giorni successivi al carnevale in delle bamboline di pezza sospese ad un filo e penzolanti alle finestre o ai balconi, utilizzate un tempo come calendario per scandire il trascorre delle settimane fino alla Pasqua. Questa funzione di datario era affidata a sette penne, incastonate in una arancia o una patata posta molto spesso ai piedi di questi fantocci magico rituali le cui origini si perdono nella notte dei tempi.
Ogni settimana si estirpa una penna, l’ultima che solitamente è di colore differente decreta la fine delle restrizioni quaresimali e annuncia la Pasqua di Resurrezione.
Andrea Bressi, cantastorie, polistrumentista tradizionale e libero ricercatore catanzarese, referente per la Calabria della Rete Nazionale Bambole Quaresima, ha condotto una approfondita ricerca etnografica sulle corajisime in Calabria.
La sua ricerca è partita proprio dalla cittadina di San Floro grazie all’avvistamento di una rudimentale pupa di pezza che penzolava ad una finestrella verde su Corso Umberto I. Si trattava della corajisima di Francesca Pilò, una delle ultime custodi sanfloresi di questa tradizione. La pupattola di Francesca non passava inosservata a nessuno, anzi è stata per anni, attrattiva di giornalisti e fotografi provenienti da tutta la regione.
Dopo quel prezioso “incontro” Andrea ha cominciato a inseguire queste pupattole in tutta la Calabria. Ne è venuta fuori una importante ricerca che ha fatto emergere una particolarità: “Paese che vai. Corajisima che trovi” proprio così in ogni località questi fantocci sono caratterizzati da proprie peculiarità, simboli, addobbi, dimensioni e colori differenti. Ed è questo il titolo della mostra del poliedrico catanzarese Bressi che nei giorni della settimana santa ha visto la cospicua partecipazione oltre che di sanfloresi di visitatori provenienti da ogni dove con gran soddisfazione del Sindaco Bruno Meta che invita quanti fossero interessati a conoscere queste realtà a recarsi nel Borgo di San Floro. La mostra riaprirà nelle giornate di venerdì 22 e sabato 23 aprile a partire dalle ore 18.
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