«Pretendiamo che il Comune intervenga per sostituire il porfido danneggiato. Qualora le opere non dovessero essere eseguite, nel termine di cinque giorni, riterremo l’ente responsabile per tutti i danni che dovessero subire i cittadini in conseguenza delle condizioni in cui “hanno ridotto corso Mazzini” e non esiteremo a denunciare l’accaduto a tutte le competenti autorità, Corte dei Conti compresa».
Dalle polemiche di cittadini e commercianti alla diffida del Codacons: i paletti che dovevano fungere da dissuasori dio parcheggio continuano a far discutere. E se ne discute tanto più adesso che stanno per essere rimossi anche perché la diffida al Comune è arrivata dal Codacons ovvero da chi è sempre stato favorevole alla perdonalizzazione di corso Mazzini.
Sullo sfondo paletti costati 84mila euro e il Codacons tuona: «Quello che ci sta a cuore è si dimetta. Corso Mazzini - secondo il coordinamento guidato da Francesco Di Lieto - è stato trasformato in una gruviera». Da qui la richiesta senz'appello di «ripristino immediato della pavimentazione» e la bocciatura di lavori «condotti senza alcuna garanzia sia per i lavoratori ma anche per i cittadini che passeggiano mentre i flessibili sono pericolosamente all’opera». La denuncia è netta: «i buchi e le schegge delle basi dei paletti divelti rischiano di arrecare danno a chi passeggia».
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