Pallottoliere politico, vendette e conseguenze: il prima e il dopo la rottura Fiorita-Talerico

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images Pallottoliere politico, vendette e conseguenze: il prima e il dopo la rottura Fiorita-Talerico

  05 settembre 2024 21:10

di GABRIELE RUBINO

Sembrava una passeggiata e invece è diventata una vera crisi. L'annuale tagliando catanzarese, come un acquazzone estivo improvviso, si è rivelato una sorpresa con il 'mite' sindaco Fiorita che ha rotto gli indugi e azzerato la Giunta. Al contempo si è spezzato il discusso sodalizio con Antonello Talerico, la cui 'incipriata' civica non ha superato le distanze politiche (il sindaco è progressista, il consigliere regionale di centrodestra) e, soprattutto, la convivenza a colpi di forzature, protervia e tentativi di galleggiamento.

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"Entro dieci giorni", parola di Fiorita, si conoscerà il nuovo corso di Palazzo De Nobili. Questo significa - primo chiarimento - che il primo cittadino non ha alcuna intenzione di dimettersi. E conoscendo la tendenza alla sopravvivenza dei consiglieri comunali (si arriva fino a 2 mila euro al mese) non ci sarà alcuna rovinosa caduta. Prova ne è che lo stesso Fiorita nella nota in cui annunciava il ritiro delle deleghe ai suoi assessori ha lo sguardo rivolto al futuro. Del resto, i conti li ha fatti prima perché dopo che nella giornata di ieri Talerico ha reso nota l'intenzione di passare all'opposizione, il sindaco ha pensato bene di tenere incontri individuali con singoli consiglieri (principalmente quelli non accasati in alcun partito politico) per capire i margini di manovra. Con le consultazioni a lui favorevoli ha suggellato la scelta di strappare definitivamente il cordone ombelicale con Talerico che non è nato in questa consiliatura ma addirittura risale dalle elezioni del 2017. "Le minacce non vanno bene", fanno notare da ambienti vicini al sindaco riferendosi alle continue posture di Talerico (molte volte tollerate a fatica) che, in ogni caso, ha comunque garantito lealtà e numeri all'ormai ex alleato al prezzo di plurime uscite niente affatto gradevoli per gli ambienti di centrosinistra e di 'Cambiavento', il movimento del sindaco.

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A meno di formule magiche, è senz'altro vero che la scelta - condivisa ieri con il cerchio magico - improvvisa e coraggiosa di Fiorita (mandare a casa assessori non è mai facile!) lo rafforzerà nel palazzo poiché in un modo o nell'altro ricostituirà una maggioranza con il suo marchio ancora più visibile, Vuoi con consiglieri che non seguiranno Talerico, vuoi con quelli che daranno l'appoggio pratica per pratica e vuoi con esponenti centristi. Per converso, mancando i filtri l'attività amministrativa sarà più snervante e faticosa perché non ci sarà più un collettore di riferimento ma appunto una continua trattativa con singoli esponenti. E, in questi casi, i negoziati sono tutto fuorché all'insegna dell'alta politica. E ancora. Fiorita si libera dall'asfissiante e ingombrante morsa del consigliere regionale di Forza Italia ma automaticamente troverà in quest'ultimo un oppositore acerrimo e vendicativo che ha condiviso con lui la gestione del Comune di Catanzaro per due anni. Chi era accasato e poi cacciato fa molti più danni degli avversari canonici.

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Forse era un epilogo scontato, ma è stato comunque brusco e dalle prospettive inesplorate. Probabilmente servirà a ridare al Comune di Catanzaro una fisiologia politica 'normale' ma la rottura Fiorita-Talerico rimane uno dei fatti politici più importanti degli ultimi anni.   

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