Paolo Emilio Tulelli: il filosofo calabrese che fece dell’etica una missione

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Paolo Emilio Tulelli: il filosofo calabrese che fece dell’etica una missione

  18 agosto 2025 10:29

Il 18 agosto 1811 nasceva a Zagarise, in provincia di Catanzaro, Paolo Emilio Tulelli, sacerdote, filosofo e patriota che dedicò la sua vita alla diffusione del sapere e alla crescita morale e civile dell’Italia appena unificata. Ricordarlo oggi, nel giorno del suo anniversario, significa riportare alla luce una figura che seppe coniugare fede, filosofia e impegno sociale in un’epoca di grandi trasformazioni. Figlio di una famiglia nobile, si formò tra il convento dei Filippini e il seminario vescovile di Catanzaro, dove fu ordinato sacerdote. Nel 1839 si trasferì a Napoli, città che divenne la sua patria intellettuale. Qui entrò in contatto con personalità come Basilio Puoti, Pasquale Galluppi e Luigi Settembrini, stringendo legami che lo avrebbero segnato per sempre. Nel 1855 fondò una scuola privata di filosofia morale ed estetica, frequentata anche dai figli della famiglia reale borbonica. Dopo l’Unità d’Italia, grazie a Francesco De Sanctis, Tulelli ottenne la cattedra di Filosofia Morale all’Università di Napoli, incarico che mantenne per oltre vent’anni. Le sue lezioni erano attente non solo alla speculazione filosofica, ma anche al valore civile della conoscenza: senza una rinascita morale, ammoniva, la giovane Italia rischiava di costruirsi su fondamenta fragili. Tra i suoi scritti spicca la “Biografia di Pasquale Galluppi”, che contribuì a diffondere l’eredità del grande pensatore calabrese e a inserirlo nel dibattito europeo, accostandolo a Kant e ad altre correnti moderne.

Nei suoi scritti di filosofia morale, Tulelli insisteva sulla necessità di una spiritualità autentica, lontana dalle forme esteriori, e di una religione che educasse all’interiorità e alla responsabilità personale.
Importanti anche i suoi interventi a favore dell’abolizione della pena di morte, battaglia che anticipò di decenni la riforma del Codice Zanardelli del 1889. Non meno significativi i suoi testi pedagogici e morali, che riflettono la convinzione che il sapere dovesse essere accessibile a tutti, e che l’educazione fosse la via maestra per emancipare il popolo. Il pensiero di Tulelli non restò confinato alle aule universitarie. Con il suo testamento volle donare circa mille volumi al Comune di Catanzaro, dando origine alla biblioteca pubblica “Onestà e Lavoro”, nucleo dell’attuale Biblioteca comunale “Filippo De Nobili”. A Zagarise istituì una rendita annuale per giovani studenti meritevoli e bisognosi, oltre a una dote per una ragazza indigente: gesti concreti che dimostrano come per lui filosofia e vita pratica fossero inseparabili. Paolo Emilio Tulelli morì a Napoli il 27 gennaio 1884, ma il suo nome resta vivo in Calabria e in Italia. A lui sono dedicate vie, sale culturali, un busto inaugurato nel 2017 e iniziative promosse dai suoi discendenti.
Il suo messaggio, però, non è solo memoria storica. Nell’Italia di oggi, che ancora si interroga sul ruolo dell’etica pubblica, della cultura e dell’istruzione, le parole di Tulelli risuonano attuali: senza conoscenza diffusa e responsabilità morale, non esiste vero progresso. Oggi, nell’anniversario della sua nascita, ricordiamo un uomo che seppe vedere nella filosofia non un sapere astratto, ma un impegno civile, e che trasformò le sue idee in opere concrete a beneficio delle generazioni future.

 

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner