Il giornalista e saggista è stato il relatore per il terzo appuntamento di "Maieutiké", trattando del rapporto tra Fede e Storia
19 dicembre 2019 22:28di CLAUDIA FISCILETTI
Continuano gli incontri della rassegna “Maieutiké, tra Cielo e Terra” promossa dall’Arcidiocesi metropolita di Catanzaro-Squillace e da Entopan–Smart Network & Strategies e, per il terzo appuntamento che ha avuto luogo questo pomeriggio, sono stati scelti un relatore e una location d’eccezione.
Per il dibattito tra Fede e Storia, il tema dell’incontro, il relatore è stato il giornalista e saggista Paolo Mieli che ha messo a disposizione la sua conoscenza della Storia nella cornice suggestiva della Basilica Maria Santissima Immacolata di Catanzaro.
Mieli è curatore degli approfondimenti storico-culturale della trasmissione di Rai Tre, “La Grande Storia”, attraverso interviste, reportage e racconti in presa diretta ha avuto modo di indagare sull’interessante rapporto che lega la Fede e la Storia.
Nella Basilica gremita di persone, Paolo Mieli, laico, ha sviscerato l’argomento, analizzandolo sotto vari punti di vista, iniziando col dire che la Storia è un approfondimento del passato e, in quanto tale, ci permette di capire in due sensi la Fede. Vi è, infatti, un livello iniziale in cui fu conosciuta la Fede, che portò ad una serie di conflitti però è anche vero che “la Fede, a differenza della politica, riesce a porre fine a questi conflitti e ad andare oltre” afferma il relatore d’eccezione. Da esperto di Storia, non può esimersi dal portare un esempio pratico della sua affermazione con l’editto di Nantes emanato nel 1598 da Enrico IV con cui si poneva fine alle guerre di religione che si erano verificate in Francia dal 1562, per poi essere revocato nel 1685 da Luigi XIV. La Fede non solo mette fine ai conflitti e fa andare avanti, ma diffonde anche una precettistica per non continuare ad odiare. In un certo qual modo, secondo Mieli, il progresso della Storia è dovuto anche alla Fede che permette di andare avanti.
L’incontro, oltre ad essere stato moderato dal Direttore diocesano dell’Ufficio Cultura, Francesco Brancaccio, è stato introdotto da Francesco Cicione, CEO di Entopan, che ha sottolineato come il progetto di questa rassegna sia ambizioso, nel voler accentuare il dialogo tra Cultura e Fede.
L’evento è stato concluso dall’intervento dell’Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace e presidente della Conferenza Episcopale Calabra, S. E. Monsignor Vincenzo Bertolone, che ha precisato come “per interpretare il nostro tempo è indispensabile rileggere il profondo intreccio che lega Fede e Storia, esperienza religiosa ed esperienza sociale e culturale”.
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