di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
“Passione, libertà, condivisione”, Ecco l’essenza dell’underground music per Paolo Voci, noto producer e dj calabrese doc da anni impegnato a progettare, sognare, tradurre musica elettronica tra viaggi, aspirazioni ma con le radici sempre nel cuore. “Meno business più passione”, questo è il suo imput.
E per la prima volta con la voce rotta a tratti dall’emozione eccolo parlare di sé e dei suoi progetti nella splendida cornice della Scogliera di Pietragrande col sottofondo musicale di Fabrizio Bosso, ospite di lusso della serata.
“Sono reduce dalla mia prima apparizione del 2Nature festival a Salerno ideato e creato da Jenny Effe che si è svolto dentro il parco naturale del Cilento in una location dove si sta a contatto con la natura. E’ durato 3 giorni e mi sono esibito con i migliori artisti del panorama underground internazionale. L’8 agosto dovrei esibirmi insieme a Ddre, artista tra le più promettenti della scena calabrese, al Marea festival di Palmi insieme ai ragazzi di Liability e Fuck Sofa di Milano”.
E ancora: “Abbiamo in cantiere alcune produzioni con “Not for me” una delle etichette minimal più interessanti del momento grazie al suo manager Omar Svenson. Per il 2025 ho in cantiere una produzione per Marta Taddei Miluna records, una delle artiste italiane più in auge nel panorama internazionale”.
Altri feed, i "Martinez brothers, tra i dj più forti del al mondo che stanno supportando “circle”, una traccia prodotta due anni fa da me e Stefano Barbieri che sta passando a Ibiza, al Terrazza festival di Zurigo, al Fabrik di Madrid, in occasione dei 21 anni di vita.
Il 16 agosto il dj vorrebbe “regalare agli appassionati del genere e a tutti quelli che mi hanno sostenuto un dj set di 12 ore sul mare la cui location verrà annunciata in questi giorni”.
Ancora prima, il 12 agosto “sarò all’Agave beach dal caro Graziano Crispino e mi fa piacere ricordare che i miei primi dischi li ho messi qui alla Scogliera quando era sotto la loro guida. A distanza di anni sono tornato a Pietragrande con Emiliano Cosentini che ringrazio per il progetto Sl Crew, il primo a proporre artisti di calibro internazionale e l’essenza dell’underground. Successivamente ha creato il progetto Visionaire con i primi after party in Calabria e gli unici duraturi. Lo aspettiamo per vederne magari qualche e altro”.
E ancora: “Anni passati, sempre qui alla Scogliera di Pietragrande, in una delle salette della discoteca abbiamo creato un privè underground grazie alla fiducia di Vincent De Robertis, Salvatore Saulle, Domenico Albano, Salvatore Furriolo e ho condiviso la consolle con Tommy Rotundo, Paolino Tocci, Cesarino e Luca Gentile: ricordi bellissimi”.
Poi ricorda la stagione de “Il Giardino dei Sensi” a Montepaone che per chi lo ha vissuto è stato il primo locale che ci ha insegnato a bere bene, prendere la serata in un altro modo, ascoltare musica di qualità e riuscire a confrontarsi con persone con gusto e dal palato fino che ha favorito la crescita della scena musicale sul territorio. Ora invece vedo tanta crisi soprattutto sulle programmazioni e sulla valorizzazione degli artisti locali. Si punta troppo sul business, sull’ospite di turno ma poi qui non resta nulla. Non bisogna ridurre tutto ai 20 giorni estivi”.
E infatti “questo inverno ho dimostrato che anche a Catanzaro si può ideare con continuità e sono riuscito a realizzare il progetto "Tunder", 10 serate in galleria Mancuso. A stagione iniziata ho dato una mano anche al No-Mas, club storico del capoluogo”.
Secondo Voci, “se si vuole portare avanti l’underground bisogna tralasciare un po’ il lato monetario e metterci molta passione. Se si pensa solo ai soldi si toglie il lato più brutto: “Ho condiviso la consolle con molti resident e posso dire che non abbiamo nulla da invidiare ad artisti internazionali che vengono strapagati. E ora questi ragazzi vengono apprezzati fuori. Non capisco perchè non si è creato nulla”.
Nel settembre 2003 Voci ha inaugurato una scuola di mixing “da dove sono venuti fuori alcuni profili interessanti tra cui quello di Andrea Balduani, in arte Ddre, artista davvero originale del panorama calabrese. Usciremo con 2 produzioni con “Not For me” e saranno supportate da artisti di calibro internazionale”.
Per Voci “è facile farsi assorbire dal mercato. Le nuove leve sono più interessate a qualche video di troppo e curano molto di più l’immagine che la sostanza durante il dj set. Per me la cosa importante è leggere una pista e le mie serate non sono praparate ma vengono fuori in base al pubblico: creo un viaggio”.
Il ricordo più bello “è stato la partecipazione al Panorama festival in Puglia e colgo l’occasione per salutare Vincent De Robertis e Gianni Sabato che mi hanno permesso di far questa fantastica esperienza e condividere la consolle con artisti di alto livello.
E conclude: “Sogno giorno dopo giorno e se non fosse così avrei già smesso di fare questo lavoro. Lo faccio per il sociale e la soddisfazione è quando in un club notturno vedi ballare persone diverse, a volte distanti tra loro e lì capisci che l’underground è libertà, azzeramento dei ceti, condivisione totale”.
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