Negli anni più duri della pandemia, centinaia di medici cubani hanno consentito al nostro sistema sanitario pubblico di non collassare.
Ancora oggi, delle brigate mediche sono presenti in Calabria. In tutto questo cosa fanno gli alleati Americani?
La diplomazia a stelle & strisce pretende dal Ministero della Salute spiegazioni sull’arrivo dei medici cubani in Calabria. Accusando, inoltre, il nostro paese di violare l'embargo nei confronti di Cuba.
È fin troppo evidente come siamo un paese a sovranità molto limitata, non a caso quando gli Usa comandano di destinare il 2% del PIL in armamenti, l’Italia obbedisce, chinandosi le braghe, come accaduto con i governi Conte, Draghi e Meloni.
Un paese indipendente avrebbe rispedito al mittente le illegittime intromissioni degli Americani, rispondendo che gli italiani hanno bisogno di sanitari non di armi.
Agli Yankee non interessano le disastrose condizioni della sanità calabrese, piuttosto sono interessati alla presenza in Calabria dei medici cubani.
La lettura è semplice: siamo difronte all’ennesimo atto intimidatorio nei confronti di Cuba e alla arrogante pretesa di continuare a considerare l’Italia e la Calabria una colonia dell’impero statunitense.
Non contenti del bloqueo, il blocco economico contro Cuba che inizia nel 1962, tentano di bloccare qualsiasi possibilità di entrata economica per Cuba.
Noi Siamo con Cuba e con il popolo cubano.
PaP Catanzaro
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