Paravati lascia il carcere di Catanzaro, Bruno: "Lavoro portato avanti con umanità e sensibilità"

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L'ex presidente della Provincia, Enzo Bruno
  03 settembre 2022 12:11

«La dottoressa Paravati in questi 12 anni di permanenza alla direzione dell’Istituto penitenziario di catanzaro è riuscita a radicare nelle nostre comunità l’dea che la detenzione non può’ e non deve essere considerata una condizione che porta ad una “ghettizzazione permanente”».  

Lo afferma in una nota Enzo Bruno, già Presidente della Provincia di Catanzaro.

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"Il carcere deve essere si, un luogo dove si espia la pena ma deve essere alla pari, una palestra educativa capace di ridare all’uomo la possibilità di recupero e di reinserimento nella società. Questo è stato il percorso della dottoressa Paravati nell’ espletamento del suo ruolo. Attività portata avanti con grande umanità e sensibilità dentro un contesto fatto di dolore e di drammi. Dal 2014 al 2018 da Presidente della provincia ho  contribuito e collaborato con la dottoressa Paravati alla realizzazione di alcuni percorsi progettuali  mirati  al recupero ed alla formazione, coadiuvato dai consiglieri e in particolare dalla Dirigente dottoressa Rosetta Alberto. Penso ai progetti di manutenzione del parco della biodiversità portati avanti dagli ospiti dell’istituto; penso all’idea “dell’orto urbano” all’interno del penitenziario, ma anche al sostegno che abbiamo dato per il laboratorio di pasticceria. A tal proposito, ricordo che quando abbiamo intitolato il centro di formazione del parco della biodiversità al magistrato “Bisceglie”, tutta la parte relativa al rinfresco e’ stata curata e fornita dal laboratorio di pasticceria dell’istituto. Ho ricordato alcuni episodi per poter esprimere meglio tutta la mia gratitudine ad una personalità che ha saputo realizzare obiettivi ambiziosi umanizzando un mondo difficile fatto di sofferenza e di dolore grazie dottoressa Paravati. Sono convinto che nel nuovo incarico che andrà a ricoprire porterà con se tutta la sua esperienza e la carica umana che la contraddistingue".

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