di CLAUDIA FISCILETTI
“Le tartarughe trachemys sono una specie non autoctona, pericolosa per la nostra biodiversità in quanto se vengono liberate nei fiumi potrebbero entrare in contrasto con le nostre tartarughe palustri”, la dottoressa Debora Giordano, responsabile del CRAS -Centro Recupero Animali Selvatici-, che spiega il motivo per cui il Ministero abbia designato questa specie di tartarughe come non più commerciabile in Italia.
Il CRAS, situato all’interno del Parco della Biodiversità mediterranea di Catanzaro, potrebbe essere uno dei centri recupero animali in Italia a ricevere fondi per realizzare un centro di raccolta delle trachemys al suo interno, creando due laghetti in cui tenere separati i maschi dalle femmine in modo tale da non farli proliferare. Ad anticipare la possibilità di questo progetto è stato il presidente onorario del parco, Michele Traversa.
“Il Ministero sta lavorando in concerto con la Regione Calabria, valutando la decisione di scegliere noi come centro di referenza”, aggiunge la dottoressa Giordano che, durante l’intervista a La Nuova Calabria, teneva tra le mani un pitone sequestrato dai carabinieri forestali detenuto illegalmente senza certificato di origine (CITES).
Molta di questa fauna selvatica non essendo autoctona, quindi non del nostro territorio, non può essere messa in libertà nonostante sia stata riabilitata dal personale e dai volontari CRAS. “Ci auguriamo che la nostra famiglia si possa allargare”, conclude la dottoressa Giordano sperando che sempre più personale e volontari amanti degli animali possano entrare a far parte del centro.
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