Parco Eolico a Chiaravalle Centrale, l’opposizione: "Ecco perchè il Comune non poteva non sapere"

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Un Parco eolico
  09 ottobre 2023 16:35

di STEFANIA PAPALEO 
 
Riavvolgiamo il nastro: nelle passate settimane il gruppo Chi.Ce, attraverso il consigliere comunale Giuseppe Rauti aveva sollevato il problema della realizzazione di un Parco eolico a Chiaravalle e Torre di Ruggero (Guarda questo video su Facebook https://fb.watch/nwNk2UmNjk/). Il sindaco, Domenico Donato, attraverso l’emittente TeleJonio, aveva smentito pubblicamente “disconoscendo il progetto” e affermando che anche l’ufficio tecnico non ne fosse a conoscenza. A quel punto, in un video sui social il gruppo Chi.Ce. ha mostrato le prove dell’esistenza del progetto definitivo presentato al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (https://va.mite.gov.it/it-IT/Oggetti/Info/9888). Nella documentazione appare evidente che il Comune non poteva non sapere, anche perché il Ministero aveva inviato via pec al comune di Chiaravalle, prima in data 7 luglio la Comunicazione relativa a procedibilità, e poi, il 7 settembre le osservazioni del Ministero della Cultura (dipartimento dei Beni Paesaggistici). Ad aggiungere ancora più perplessità è il fatto che uno dei tre comuni (Petrizzi) aveva recepito la comunicazione e la aveva inserita nell’Albo Pretorio (http://albopetrizzi.asmenet.it/allegati.php?id_doc=11090714&sez=&data1=11/07/2023&data2=09/09/2023) mentre non vi è traccia nell’albo pretorio di Chiaravalle Centrale e Torre di Ruggero.

Da qui il quesito posto dal consigliere Rauti (“Donato ha mentito alla popolazione o non conta nulla e non gli riferiscono le cose?”) lapidario ma riassuntivo della sensazione che si può avere analizzando nel dettaglio la questione. Fatto sta che il comune di Chiaravalle, come fa notare lo stesso Rauti, deliberò diversi anni fa all’unanimità la non disponibilità ad autorizzare l’istallazione di pale eoliche nel comune di Chiaravalle, motivata a suo tempo anche dal rischio di infiltrazioni criminali (si era a ridosso della Faida dei Boschi). Oggi, cosa potrebbe essere cambiato?
 
La società SKI W A1 S.r. l .
 
A far sorgere qualche dubbio al gruppo di opposizione è anche la natura della società proponente, la SKI W A1 S.r.l., di proprietà della Statckraft Italia srl (100% del capitale sociale), che è a sua volta di proprietà della casa madre Statkraft, multinazionale norvegese delle energie rinnovabili. La società, che ha come amministratrice Carla Di Tillio, è stata costituita circa un anno fa ed ha un capitale sociale di soli 10mila euro e non risultano dipendenti (mentre risultato diversi procuratori con compiti di avere rapporti con le pubbliche amministrazioni, le banche e le istituzioni finanziarie). Per un progetto così oneroso qualche perplessità è lecita. Perplessità che, a onor del vero, sono lecite per l’intera vicenda.

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