Parte il progetto “Come si diventa un talento” dedicato alla memoria di Jano La Ferla: oggi la presentazione

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  28 agosto 2024 13:15

Dopo la piacevole esperienza professionale condivisa in merito al libro “Campioni non solo si nasce ma lo si può anche diventare – L’arte del Dribbling”, la casa editrice “Titani Editori” presenta un altro progetto, intitolato alla figura del procuratore avv. Jano La Ferla, purtroppo recentemente scomparso, realizzando un documentario calcistico di formazione tecnica ad episodi.

Il progetto verrà presentato oggi, mercoledi 28 agosto alle ore 18:00 presso la Sala Concerti del Comune di Catanzaro.

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La docuserie intitolata “Come si diventa un talento” - racconterà in realtà come sia possibile aiutare i calciatori a crescere calcisticamente. Tutto ciò per far sì che chi non nasce con i “geni e i cromosomi” del campione, grazie alla frequentazione della metodica calcistica innovativa e rivoluzionaria, contenuta nell’opera “Campioni non solo si nasce ma lo si può anche diventare - L’arte del Dribbling”, manuale scritto e firmato dal trainer Giovanni Alessandro, possa fabbricarseli in proprio.

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L’opera ha permesso l’inserimento, ad uno dei due calciatori italiani, nella consueta lista che segnala i 50 (cinquanta) migliori calciatori al mondo classe 98 pubblicato dal quotidiano “The Guardian”.

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Inoltre, il progetto prevede che nel corso della stagione sportiva 2024/25 una troupe munita di telecamere, immortalerà la quotidianità di una giovane squadra, mentre tra allenamenti, partite, vita di gruppo, e un focus sulla vita dei ragazzi, ognuno di loro si misurerà con il proprio passato e le proprie ambizioni, cercando l’occasione per crescere sino a diventare futuri talenti.

Ogni allievo, avrà la sua storia, i suoi sogni, la sua personalità, ma al centro di tutto ci sarà sempre il calcio, che entrerà pienamente nelle vite dei personaggi (piccoli e grandi) che verranno coinvolte nel progetto.

La docuserie, non sarà una fiction nel vero senso del termine, ma più che altro quello che in gergo si definisce un reality. Il “protagonista” principale sarà il trainer Giovanni Alessandro con i propri allievi. Egli con la sua metodica porterà in risalto il percorso svolto assieme agli allievi nel costruire, padroneggiare e acquisire le qualità tecniche dell’arte del dribbling, destinata a lasciare un segno indelebile nel mondo del calcio giovanile.

Vedremo crescere i giovani allievi con una tecnica di formazione speciale non più per diventare aspiranti calciatori, ma dei veri e propri talenti.

Nel progetto è previsto anche un periodico ufficiale quale supplemento al Quotidiano Nazionale Indipendente “L’Italiano” il quale narrerà in esclusiva segreti, retroscene e approfondimenti sulle vicende dei protagonisti del programma.

Attraverso interviste esclusive, focus ad hoc, che risalteranno il percorso svolto d’imperdibili rarità dei personaggi, l’obiettivo sarà di cercare di svelare ai lettori la sfera di come si diventa giovane talento nel mondo calcio.

Inoltre, tramite aneddoti, curiosità e foto esclusive, farà anche conoscere agli appassionati particolari inediti sui loro futuri beniamini e all’interno verrà omaggiato da pagine correlate all’appendice fotografica e documentale dell’esercitazioni svolte per la creazione di una collana pensata per svelare i segreti dell’arte del dribbling, in modo che anche il lettore potrà scoprire in modo semplice e divertente la conoscenza per tentare da casa di apprendere le giuste tecniche in possesso dei grandi campioni.

Il Trainer - Chi è - Giovanni Alessandro, nasce a Oliveri (ME) il 1970. Tra le sue prime passioni c’è il calcio. Fin da piccolo, si cimentava ad imitare la tecnica calcistica in possesso dei grandi campioni. L’amore per questo sport lo ha indotto a frequentare il corso di allenatore di Base Uefa B. Agli inizi del 2000, è entrato a far parte della società più prestigiosa nel Catanzarese, trovando ostacoli e difficoltà sviluppare le proprie idee diverse da quelle del sistema imperante. Dando sfogo all’innata curiosità, che fin da piccolo lo spinge ad analizzare ogni fenomeno, cerca di acquisire la tecnica calcistica particolarmente riscontrata nei grandi campioni in modo naturale; ha fondato una società e costruito un’area di gioco per potersi cimentare nella formazione sperimentale della sua metodologia innovativa per superare il mito secondo il quale “grandi calciatori si nasce”. Dopo poco, iniziano ad arrivare i risultati.

Grazie alle fasi delle tappe di apprendimento della tecnica individuale ad azione di squadra da lui in sperimentazione e attraverso il proprio lavoro, teso alla ricerca di formulare un’attività

di allenamento che comporti in modo dettagliato la formazione dei calciatori, negli anni ha ottenuto ottimi risultati: vincitore per ben due volte del Pulcino D’Oro, Campioni Internazionali 12° Coppa Tricolore con relativo inserimento nell’Albo D’oro, Campioni Provinciali nella Festa Regionale e Provinciale del Torneo Esordienti, vincitrice dei campionati Giovanissimi e Allievi, nonché la Coppa Nazionale FC Messina quando militava in serie “A” (allora il Mister era coordinatore regionale per la Calabria della FC Messina nonché osservatore e docente di tecnica calcistica finalizzata al dribbling nel progetto Nazionale “Mondo Messina” sempre della FC Messina) con la rappresentativa della Calabria ed in quella occasione, uno dei suoi allievi, si è aggiudicato il trofeo quale miglior giocatore e capocannoniere mentre anche il Mister Alessandro ha ottenuto un grande riconoscimento con l’assegnazione di due trofei, quale migliore selezionatore/allenatore e seminatore di idee nuove per il gioco del calcio per la formazione e valorizzazioni di giovani calciatori in possesso di estrosità.

É da mettere in rilievo il merito del mister Alessandro per la formazione della tecnica di base attraverso la propria metodica del calciatore Manuel Nicoletti, con l’esordio nel campionato di Serie B all’età di 15 anni e non di meno il calciatore Giuseppe Borello, con l’esordio a 18 anni nel campionato di Seria A (entrambi sono stati convocati persino nelle Nazionali Under Italiana di categorie) e altri giovani calciatori di cui a breve se ne sentirà parlare sulla stampa nazionale.

Questa iniziativa, è stata sposata da varie società professioniste di serie “A”, “B” e Lega Pro.

Le categorie e le fasce d’età interessate nel territorio catanzarese saranno:

PRIMI CALCI: bambini e bambine nelle fasce di età 2016 e 2017;

PULCINI: bambini e bambine nelle fasce di età 2014 e 2015;

ESORDIENTI: bambini e bambine nelle fasce di età 2012 e 2013;

GIOVANISSIMI: ragazzi nella fascia di età 2011 e ragazze nelle fasce di età 2010 e 2011.

Le squadre verranno composti team in un numero massimo di venti unità per categoria.

Tutti gli allievi, verranno omaggiati da un kit di indumenti calcistici e per l’intera stagione sportiva 2024/2025 saranno seguiti durante gli allenamenti e partite, tramite un sistema video

in modo tale che le società professionistiche che hanno aderito al progetto, possano a distanza seguire in tempo reale l’evoluzione degli allievi attraverso una piattaforma digitale. Gli allievi iscritti e giudicati maturi durante la stagione sportiva 2024/2025, avranno la possibilità di essere convocati periodicamente nei centri sportivi dalle società professioniste aderenti al progetto “Jano La Ferla”.

Gli allenamenti si svolgeranno presso i campi e la struttura di una società sportiva nel territorio Catanzarese e Crotonese. Per chi ha intenzione di aderire, verrà organizzato un “Open Day”.

Per prenotarsi all’Open Day, o richiedere ulteriori informazioni, rivolgersi scrivendo su Whatsapp al numero telefonico 3277848748.

INSTAGRAM: calciogiovanilecatanzarese

Riccardo Colao – Direttore del quotidiano l’Italiano, ha dichiarato in proposito: «Aiutare qualcuno che potrebbe aver necessità di ricevere un incoraggiamento, di apprendere un insegnamento, di ottenere una motivazione, per crescere è sempre stato un gesto che non ho difficoltà a definire “caro agli Dei”. Coloro che prestano il proprio tempo prezioso, per dare la mano a chi avverte forte il sentimento di migliorare, hanno in sé lo spunto divino perché agiscono nell’interesse altrui e mai per se stessi. Tali personaggi sono rari. Non facili da incontrare lungo il percorso delle vite di ciascuno di noi. Come treni che corrono veloci si fermano solo nelle stazioni del destino. Non hanno orari, destinazioni, neppure partenze. Viaggiano sui binari dei sogni e delle speranze. Non tutti riescono a riconoscerli e avvalersi dei loro insegnamenti. Chi ci crede fermamente, prima o poi, però, finisce per incontrarli e seguendo (in qualsiasi campo) i consigli giusti, saranno coloro che trasformeranno il sogno nella realtà».

Il Mister Giovanni Alessandro ha espresso nei suoi ricordi le seguenti considerazioni: «Se qualcuno pochi anni fa mi avesse detto che avrei scritto un libro, per poter condividere i miei studi con altre persone, mi sarei messo a sorridere, perché ero gelosissimo della metodica innovativa da me creata e in grado – oggi – di formare futuri calciatori/calciatrici con il marchio

dei campioni/campionesse. Ho cambiato idea grazie ad un procuratore sportivo il cui nome era Iano La Ferla. Tutto nacque perché Lui vide giocare durante uno stage una mia calciatrice e rimase molto impressionato della tecnica che esibì. Da quel momento venne a trovarmi durante una seduta di allenamento per conoscermi e porgermi i complimenti. Dopo pochi giorni il procuratore sportivo ebbe un incidente stradale e dai successivi controlli medici, gli fu riscontrato un tumore in metastasi al cervello non operabile con pochi mesi di vita. Dopo qualche tempo avendo ricevuto la notizia che il procuratore stesse in condizioni tali da temere per la sua stessa vita andai a visitarlo. Fu un pomeriggio durante il quale mi chiese di conoscere gli approfondimenti sulla formulazione della mia metodica. Da quel giorno il procuratore mi chiamava spesso perché andassi a parlare con lui e per spiegargli le varie teorie sviluppate.

Durante quei mesi insisteva sempre perché scrivessi un libro affinché gli studi e le ricerche potessero essere condivise in modo da non restare disponibili a pochi. Era un modo come un

altro perché lui potesse condividere quell’eredità che aveva appreso con altri amanti del calcio ed era anche convinto che l’opera sarebbe stata destinata a diventare un best seller dei manuali innovativi della scienza calcistica.

A questa richiesta e a quelle successive ho sempre opposto un rifiuto sia per gelosia e sia perché non volevo che magari altri potessero appropriarsene e far loro ciò che era il frutto del mio impegno.

Un pomeriggio Jano La Ferla mi chiese di essere condotto ad un appuntamento che lui aveva preso – a mia insaputa – con un suo amico giornalista e direttore della casa editrice romana Titani Editori.

In quella occasione entrambi mi convinsero a dare corso alla stesura del manuale che contenesse gli studi sulla tecnica calcistica da me formulata per trasformare gli aspiranti calciatori in futuri campioni.

In realtà, – in quel momento – mi ero piegato alle insistenze dei due, per pura convinzione che quel sì avrebbe lasciato nascere uno stato d’animo positivo ed infondere ulteriore fiducia al procuratore Jano La Ferla affinché lottasse contro la malattia che voleva strappargli la vita. Da lì a qualche mese purtroppo il procuratore sportivo Jano La Ferla ci lasciò.

Nei tempi a seguire sospesi la scrittura dell’opera perché non trovavo più le ragioni e le motivazioni di cui accennavo sopra. Poi col trascorrere dei mesi mia moglie periodicamente mi ricordava che in un modo o nell’altro avevo espresso una promessa al defunto procuratore e mi invogliava ad intraprendere nuovamente l’iniziativa.

 

Così, sia pure con ritrosia trovai il modo e la maniera di completare l’opera dedicandola alla memoria dell’amico estinto.

 

Il direttore della Titani Editori, il giornalista dott. Riccardo Colao, (che tra l’altro dirige il quotidiano l’Italiano) leggendo la prima stesura del libro, rimase incredulo e colpito sull’efficienza/funzionalità/rendimento della metodica e allo stesso tempo scettico.

Mi chiese di poter assistere ad una prova attraverso una sperimentazione, che abbiamo concordato in 16 lezioni, presso la scuola calcio dell’Academy Crotone con cadenza di una lezione settimanale. Da qui l’entusiasmo per procedere alla stampa della prima edizione del manuale.

 

Ci tenevo a far conoscere i motivi e le ragioni che mi hanno spinto a trovare il modo di presentarmi e offrire in assoluta priorità la metodica “Campioni non solo si nasce ma lo si può anche diventare – l’arte del dribbling” a servizio dell’ambizioso progetto a cura della “Titani Editori”».

 

Il D.S. Francesco Garrubba: (nel suo passato sei anni di professionismo tra Serie A e Serie B con il Football Club Crotone dove ha ricoperto diverse mansioni, prevalentemente in ambito di Responsabile Organizzativo/Settore Giovanile –

Academy Crotone) ha inteso esprimere un suo contributo: «Sono responsabile del centro sportivo Academy soprattutto dal punto di vista della scuola calcio. Sono qui per parlare della

metodica “Campioni non solo si nasce ma lo si può anche diventare”, una metodica di allenamento sperimentata la scorsa stagione sportiva 2023/20024 dal mio gruppo di pulcini misti (2013/2014) in sedici lezioni con cadenza di un allenamento settimanale, per accertare e constatare il suo potenziale.

 

In merito, ringrazio il direttore Riccardo Colao direttore del quotidiano “l’Italiano” edito da Titani Editori e il mister Giovanni Alessandro ideatore della metodica per aver scelto la

nostra società.

 

Devo dire la verità, io sono veramente il testimonial di eccezione e quello che ha vissuto in diretta e diciamo in prima persona questa indagine. Ha portato dei benefici e la crescita individuale a livello tecnico/motorio di ogni singolo ragazzo passo dopo passo e lezione dopo lezione.

 

I ragazzi sono cresciuti notevolmente anche dal punto di vista caratteriale perché alla fine è una metodica che ti infila e ti infonde tanta autostima, quindi non posso che dare delle garanzie sui risultati ottenuti a livello tecnico in questa sperimentazione, nonostante svoltasi nelle condizioni di un allenamento settimanale.

Sono realmente soddisfatto e spero che continueremo quest’anno ad applicare tale metodica.

La consiglio a tutti e credo che ai giorni nostri visto tra virgoletti “incapacità dei ragazzi di effettuare determinati gesti tecnici come potrebbe essere un semplice dribbling”, credo che sarebbe necessario che ognuno di noi nelle nostre realtà calcistiche piccola o grande che sia, metterla in pratica».

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