di GIANPIERO TAVERNITI
Se un edificio pubblico o privato, dopo i cinquant’anni dalla sua costruzione diventa d’interesse storico e la sovrintendenza ai beni culturali se invitata, dovrà intervenire a tutelare, perché una torre del XV secolo, anche se di proprietà privata, esempio la TORRE RAVASCHIERA di Satriano, non si può recuperare, prima che crolli del tutto e prima che le vistose crepe strutturali sulle pareti portanti aumentino in maniera irreparabile?
La tipologia architettonica del (1500-1730) costruita in bastioni con uno schema quadrangolare e con una base troncopiramidale, ha un coronamento liscio e caditoie. L’evoluzione architettonica delle nuove torri non solo rispondeva ad esigenze di avvistamento ma anche di prima difesa.
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Nel caso specifico della difesa costiera calabrese, la protezione fu estesa in profondità sul territorio, quindi nelle aree interne, costruendo delle torrette di guardia poste più in alto che tra di loro si potessero vedere e magari comunicare, segnalandosi invasioni e sbarchi provenienti da est. Quando esiste una traccia storica, identitaria e artistica, in un territorio e la stessa versa in condizioni di degrado o di abbandono, bisogna intervenire, non bisogna rimanere inermi e passivi , alimentando l'impoverimento che spesso in maniera involontaria alimentiamo son disinteresse e indifferenza. A volte bastano dei cittadini, che segnalino delle criticità, degli abbandoni che alimentano interesse, verso associazioni culturali , che creano quella sinergia propositiva e tutelante verso dei beni storici. Se l'unione fa la forza, se il bene in questione è un bene di proprietà privata, ma di fatto è d'interesse storico artistico pubblico, perché rispecchia un periodo storico di questa terra.
In passato su la Nuova Calabria, avevo esposto la problematica e la criticità segnalando l'aumento della gravità che questa torre giorno dopo giorno e anno dopo anno produce. ITALIA NOSTRA, in DATA 2O FEBBRAIO 2023, ha scritto un documento a tutte le autorità competenti per segnalare la problematica, indirizzando e mettendo al corrente anche il Signor Ministro Sangiuliano e il Sotto Segretario Vittorio Sgarbi, segnalando sulla stampa locale tale azione propositiva verso il recupero della stessa. Non servono divisioni, ma solo sinergie per portar bene a queste ricchezze che se perse, di fatto diventano degli anonimi ruderi, senza significato e senza valenza storico culturale; quindi, alziamo la penna e firmiamo questa petizione per dare una spinta affinché si possa risvegliare questo interesse verso TORRE RAVASCHIERA che ricadendo nel territorio, potrebbe essere luogo d'interesse anche peri comuni limitrofi di Davoli e di Soverato.
Se in questo angolo di Calabria, che comprende i comuni di Satriano, la commerciale Davoli e la pluridecorata blu Soverato, esiste questo bene storico identitario, perché non si cerca concretamente quella sinergia propositiva condivisa, nel recupero di questa torre Ravaschiera, che vista la sua posizione strategica, potrebbe portare un indotto economico creandole attorno attività produttive, ricettive, valorizzative, atte a portare giovamento a tutti?
FIRMIAMO TUTTI, sostenendo il recupero della TORRE RAVASCHIERA , contrastando l'impoverimento che l'abbandono e l'indifferenza alimentano.
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