Partirà da Squillace il Cammino della Prima Italia: tre giorni a piedi dallo Jonio al Tirreno

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Castello di Squillace
  27 agosto 2020 19:14

di PAOLO CRISTOFARO

Le acque dello Jonio che, raccolte in un'ampolla, saranno unite a quelle del Tirreno. Viaggiatori che a piedi, zaino in spalla, percorrono il tratto più stretto della Calabria, in tre giornate dedicate alla riscoperta storica, archeologica e artistica, con un percorso suggestivo sulle orme degli antichi, seguendo le tracce di miti e leggende. Succederà dal 4 al 6 settembre, con la tre giorni - alla quale, si prevede, prenderanno parte visitatori da diverse parti d'Italia - del "Cammino della Prima Italia", promosso dalla Nuova Scuola Pitagorica di Crotone - con l'impegno del professore Salvatore Mongiardo - e dal Comitato Territoriale (UISP - Unione Italiana Sport Pertutti), col supporto della Pro Loco di Squillace - presieduta dal professore Agazio Gagliardi - e dai Comuni di Squillace, Amaroni, Cortale, Curinga e Jacurso e il supporto di Asd Calabriando Catanzaro, Associazione Amici con il Cuore Catanzaro e Asd Naturalmente Sport Catanzaro. I percorsi sono stati curati e tracciati da Riccardo Elia, Salvatore Mongiardo, Barbara Truglia, Cesare Cesareo, Agazio Gagliardi.

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(Veduta del litorale di Squillace)

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L'UNIONE DELLE ACQUE, IL PERCORSO TRA I GOLFI E LE TAPPE STORICHE - Il percorso è suddiviso in tre giornate, tra il 4 e il 6 di settembre, e avrà come punto di partenza il litorale di Squillace e come punto di arrivo la costa Tirrenica, a Curinga Marina. E’ un cammino sulle tracce di antiche storie e alla scoperta di leggende, da Re Italo ad Ulisse, da Nausica ad Alcinoo, in luoghi oggi molto diversi ma che conservano intatto il fascino del passato. Un cammino etico sulle orme del popolo degli Itali, i quali vivevano in questa terra in armonia con i principi che Pitagora comprese e pose in seguito alla base della dottrina etica su cui si fonderanno tante comunità della Magna Grecia. Accoglienza calabrese, panorami mozzafiato, tradizioni, monumenti, archeologia, arte, cultura, storia, due mari, monti, sole ed enogastronomia di eccellenza, prodotti tipici e tanto altro sono gli ingredienti di questo cammino nuovo e antico al tempo stesso. Il percorso toccherà i territori di Squillace, Girifalco, Borgia, Amaroni, Cortale, Curinga

(Il castello normanno-svevo del borgo di Squillace)

L'AMPOLLA CON L'ACQUA DELLO JONIO E LA SCOPERTA DI SQUILLACE - La prima tappa del viaggio sarà Squillace, in particolare si partirà dalla costa, dal lungomare "Ulisse", dove è previsto il saluto del primo cittadino, Pasquale Muccari, e il prelievo, in un'ampolla, delle acque del Mar Jonio.  Le origini di Squillace si perdono nel tempo; la tradizione addirittura fa risalire ad Ulisse la sua fondazione. A tal proposito oggi la città è stata scelta come luogo di riposo dal professor Armin Wolf, insigne studioso tedesco autore della più seria e coerente ipotesi sulle origini reali dei luoghi descritti da Omero nell’Odissea. Secondo il filologo i luoghi in cui il poeta greco ambienta il naufragio di Ulisse, in fuga da Circe, e la successiva accoglienza di Nausica e del padre Alcinoo (il re dei Feaci) non sarebbero da rintracciare su un’isola bensì sulla terraferma (tale era il vero significato del termine greco Skerìa al tempo della scrittura dell’opera), e sarebbero proprio da individuare nell’istmo calabrese.

(Veduta aerea della basilica di Scolacium e l'antica fontana di San Fantino)

(Veduta delle colline di San Fantino e il Ponte del Diavolo)

Dopo il raduno sul lungomare "Ulisse", è previsto il successivo spostamento in auto presso il castello normanno-svevo di Squillace, nel centro storico, con la visita ai monumenti del borgo antico e alle botteghe di ceramica. Seguirà la prima tappa del percorso, di circa 11 chilometri a piedi, per la visita al leggendario "Ponte del Diavolo", alle antiche fontane di Squillace e per poi dirigersi verso il Monastero di San Fantino, al confine tra Squillace e Borgia. Presso il Monastero sarà allestito un punto ristoro in accordo con i proprietari del terreno. Nel primo pomeriggio del 4 settembre, l'itinerario prevede l'arrivo ad Amaroni, con l’incontro con le autorità comunali e la degustazione di prodotti locali a base di miele. Previsto poi il ritorno in auto a Squillace presso le strutture ricettive per il pernottamento.

(L'Eremo di Sant'Elia a Curinga)

IL SECONDO GIORNO, TRA LA STORIA DI CORTALE, IL MONTE CONTESSA E L'EREMO DI CURINGA - Il secondo giorno, il 5 settembre, è previsto il raduno in Piazza Italia a Cortale e anche lì il saluto delle autorità. In programma poi lo spostamento presso la località montana Fossa del Lupo. Tappa di 10 chilometri poi fino al Monte Contessa, con pranzo al sacco. Nel pomeriggio la visita alla località "Jancarella" di Curinga e la sistemazione dei partecipanti nelle strutture recettive. In serata è prevista la passeggiata sino al platano millenario di Curinga e al suggestivo Eremo di Sant’Elia Vecchio.

(Il Borgo di Jacurso)

IL TERZO GIORNO E LO SBOCCO SUL TIRRENO - Il Cammino della Prima Italia si concluderà il 6 di settembre con lo sbocco sul Mare Tirreno e l'unione simbolica delle acque del Tirreno con quelle raccolte sullo Jonio. Il primo raduno della giornata sarà nella Piazza Immacolata di Curinga, con il solito saluto delle autorità. Poi tappa di 10 chilometri per giungere alle Terme Romane di Acconia. Spostamento poi nella Marina di Curinga per la raccolta simbolica delle acque tirreniche. Avrà luogo poi il pranzo sissiziale, rigorosamente vegetariano come tutti gli altri pasti durante il Cammino, col Bue di Pane Pitagorico, secondo la tradizione iniziatica del maestro di Samo. Un viaggio suggestivo nel cuore - e nel tratto più stretto della Calabria - alla riscoperta del passato perduto

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