Paziente oncologico prenotato per una colonscopia da 1 anno, rimandato per l'emergenza Covid: "Qui rischiamo di morire di cancro"

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images Paziente oncologico prenotato per una colonscopia da 1 anno, rimandato per l'emergenza Covid: "Qui rischiamo di morire di cancro"
Vincenzo Olivadese
  07 novembre 2020 15:04

di MASSIMO PINNA

Caos sanità, l’emergenza coronavirus rischia di mietere, suo malgrado, vittime per le altre patologie. Ecco la storia, simile sicuramente a tante altre, di un malato di cancro a cui non viene effettuata la colonscopia prenotata da un anno.

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Vincenzo Olivadese, di Girifalco, ci mette la faccia e denuncia il suo caso. “La sanità calabrese è allo sbando, nonostante hanno avuto 6/8 mesi di tempo per aumentare i posti Covid non hanno fatto niente. Non si possono effettuare i controlli per potersi curare per colpa dell'incompetenza dell'inefficienza e della mancanza di rispetto del popolo”.

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Ecco che Olivadese non si nasconde. “Il malato sono io. Voglio denunciarlo per poter fare qualcosa, per dare una scollata per sensibilizzare chi ha delle responsabilità”. Certo, chiarisce, “non me la prendo con i sanitari, ma non possiamo non fare i nostri esami, siamo oncologici, lottiamo ogni giorno contro un male che ci può uccidere. Come, forse più del Covid”.

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E racconta la sua odissea di qualche giorno fa. “Ero prenotato da un anno per effettuare la colonscopia al Policlinico del quartiere Germaneto di Catanzaro, ma mi hanno telefonato ieri informandomi che non era possibile. Dopo un anno di prenotazione….”. E aggiunge: “sono certo che, come a me, lo stesso è successo a tanti altri pazienti oncologici e di altre gravi patologie. Il problema è sempre lo stesso. Il disservizio è causato dalla mancanza di personale e posti letto. Perché i sanitari non sono in condizioni di reggere l'urto dell'emergenza Covid 19 e la normale routine della sanità. Il rischio è quello di morire non per Covid, 19 ma per mancanza di cure delle altre patologie. Perché – domanda - non hanno provveduto ad aumentare i posti Covid? Perché non viene assunto il personale medico e paramedico?”.

Una pietra, quella di Olivadese, in uno stagno fin troppo colmo di tanti altri massi spesso silenti. "Macigni sulla Calabria - conclude - dove ormai sono talmente tanti i bocconi amari che i cittadini devono ingoiare che non hanno più nemmeno la forza di gridarlo".

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