di GIUSY IEMMA*
Nel cammino politico, è imperativo riconoscere quando è giunto il momento di riflettere, rigenerarsi e prepararsi per le sfide che ci attendono. È quello che deve fare ora il Partito Democratico, pilastro fondamentale del centrosinistra.
Guardando alla scena politica, è evidente che la destra rappresenta il nostro avversario. In questa competizione politica, l’ obiettivo deve essere quello di creare le condizioni necessarie per riportare il Partito Democratico al ruolo di primo partito nelle prossime elezioni europee e per ottenere vittorie decisive nelle elezioni amministrative.
Questo compito richiede coesione e spirito d’appartenenza, il partito ha sofferto abbastanza a causa delle divisioni e delle contese interne.
E’ il momento di unire le nostre forze e tenere saldamente insieme il partito, soprattutto per coloro che occupano ruoli a livello nazionale. È ciò che gli iscritti del Partito Democratico si aspettano da noi. È quello che si aspettano quanti “osservano” il PD dall’esterno prima di tesserarsi.
Un passo fondamentale in questa direzione è unirsi per contribuire al bene del nostro Paese. Servono grandi iniziative di mobilitazione a sostegno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), vista l’iniqua rimodulazione dei fondi da parte del governo nazionale ai danni della Calabria, focalizzandoci sulla lotta contro l’autonomia di Calderoli, sul rafforzamento delle regioni del Mezzogiorno e sulla promozione di un salario minimo dignitoso. È il momento di tornare nelle piazze, nei circoli, nei bar, e di comunicare in modo accessibile e comprensibile. Dobbiamo raggiungere le periferie dimenticate delle città, dove insistono diseguaglianze e povertà, che vanno affrontate e risolte da noi, che siamo una forza politica con una storia collettiva.
Un elemento chiave di questa rinnovazione è definire chiaramente il nostro profilo politico, partendo dal nostro passato. La segretaria Nazionale ha inaugurato un nuovo corso, un segnale che dobbiamo seguire con spirito costruttivo. Siamo un partito, e non un movimento, plurale si, ma con regole statutarie ben definite, strutture dirigenziali e organi decisionali. Questi elementi devono essere rispettati, così come dobbiamo riconoscere e rispettare il lavoro svolto finora da coloro che hanno contribuito al nostro percorso.
Le dimissioni del segretario cittadino Celia hanno inevitabilmente creato un vuoto politico, che la sinistra dovrà impegnarsi a colmare con contenuti politici concreti. Onestà intellettuale deve portare tutti a riconoscere pubblicamente l'arduo lavoro svolto da Celia durante il suo anno e mezzo di guida del Partito Democratico della città capoluogo. Ha dedicato impegno costante e lavoro onesto per restituire visibilità e rappresentanza a un partito che era stato emarginato dalla scena politica cittadina per troppo tempo.
Durante il mandato di Fabio Celia come segretario, il PD ha ottenuto un successo elettorale non scontato, portando all'elezione del sindaco Nicola Fiorita e al rafforzamento della presenza del partito all'interno del consesso cittadino, che ha eletto due consiglieri comunali già al primo turno. La lista dei candidati messa in campo con grande sacrificio, soprattutto da parte di chi si è immolato per il bene della città, e’ stata autorevole e dignitosa.
Nessuno dica il contrario.
Io stessa ho accettato di candidarmi, ultima dei 32 eroi, rispondendo ad un’esplicita richiesta del partito nazionale, regionale e locale. Per il bene della città, per il bene del partito.
Questa fase politica, da qualcuno ingiustamente denigrata, è stata caratterizzata da un impegno intenso, mirato a rimettere in moto l'azione politica dei circoli e delle varie anime che costituiscono il Partito Democratico. Non si possono dire cose diverse, non può dirle soprattutto chi non c’era.
Celia ha ricostruito dalle macerie, il partito andava incontro ad un’emorragia, che non accennava ad arrestarsi.
Oggi, in questa particolare situazione politica, è essenziale mantenere a livello locale equilibrio e serenità di giudizio tra tutti i dirigenti e gli iscritti, inclusi quelli con una lunga storia nel partito, da cui ci aspettiamo, nel rispetto di un patto generazionale, un contributo alla crescita di una nuova classe dirigente. Le nostre esperienze devono essere messe al servizio di un progetto politico ambizioso, integrando anche le critiche, ma solo se costruttive.
Sono fiduciosa che il progresso fino ad oggi realizzato da chi ci ha messo la faccia all'interno del partito non andrà disperso, ma troverà nuovi impulsi e strumenti per crescere e progredire. La nostra principale aspirazione è rafforzare l'azione politica del Partito Democratico nella città. Per questo motivo, chiediamo a Celia di coadiuvare questa complessa fase di transizione, che auspichiamo culmini in un congresso unitario, in grado di valorizzare le diverse sensibilità che animano il nostro partito.
Dobbiamo collaborare, rimetterci in contatto con la base, rinnovare il nostro profilo e prepararci per le sfide future. Con impegno e unità, rispettando il lavoro fatto finora, possiamo costruire un Partito Democratico forte e coeso, in grado di rappresentare al meglio gli interessi dei cittadini e del nostro Paese. C’è bisogno di tutti.
*Presidente dell'Assemblea Regionale del Partito Democratico
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