Chi si aspettava che il Congresso costituente del PD fosse un momento di solida pacificazione interna fra correntoni, correnti, gruppi radicati per formazione ideologica sui valori delle sinistra si sente alquanto deluso.
E siamo oramai vicinissimi alla fatidica data del voto alle mozioni congressuali in campo. A Catanzaro è in programma per domenica 12 pv l’Assemblea dei Circoli che si terrà a Catanzaro Lido. Gli animi si accendono e il segretario regionale, sen.Nicola Irto cerca di fare il pompiere. A Catanzaro il Pd dal tenore della nota di un militante di lungo corso non sarebbe in salute. Antonio Gigliotti, che è stato anche consigliere a Palazzo de Nobili lo dice chiaramente. La nota di Gigliotti nella sua versione integrale.
“Ormai da molto tempo diversi di noi vecchi militanti catanzaresi del PD e dei partiti da cui è nato hanno posto il problema della perdita da parte della città di Catanzaro di ogni ruolo istituzionale e operativo all’interno dello stesso Partito.
Ci pare che Catanzaro sia l’unico capoluogo di regione a non avere da tempo una sede né a livello regionale né provinciale salvo, per quest’ultima, un brevissimo periodo alcuni anni or sono.
La questione di un diverso ruolo del Partito di Catanzaro in un percorso di rifondazione del PD calabrese è stata posta anche nel recente passato fino al tardo autunno scorso ma è stato del tutto ignorato dal percorso congressuale caratterizzato peraltro da forti dubbi procedurali.
Non è certamente formale che da anni nessun incontro e nessuna importante iniziativa si sia svolta in città finanche durante la campagna elettorale regionale e politica.
Anche da questo come dalla mancanza, ormai da qualche lustro, di un Segretario di Federazione della città deriva la scarsa presenza di una organizzazione del Partito in città priva fino alle ultime elezioni comunali finanche di un gruppo consiliare in Comune e anche oggi, dopo la vittoria del centrosinistra, con un ruolo abbastanza marginale in giunta e nel Consiglio.
Siamo ora in un nuovo percorso di Congresso costituente e succede anche di peggio. In una città “diffusa” il centro delle attività, peraltro del tutto sporadiche, si sposta dalla posizione baricentrica del centro cittadino fino all’estrema periferia sud nel quartiere marinaro, dove si svolgeranno anche la presentazione delle mozioni e il voto degli iscritti, forse perché solo in quella zona gravita l’attuale dirigenza cittadina.
I circoli continuano ad esistere solo sulla carta e peraltro non sono nemmeno censiti all’anagrafe centrale tanto che l’adesione on line avviene solo a livello comunale.
Non sono queste constatazioni certamente il miglior viatico per una “rigenerazione” termine tanto caro al Segretario regionale, consigliere regionale e unico parlamentare calabrese”.
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