La situazione che si è venuta a creare nei vari congressi del Partito Democratico in Calabria è ormai insostenibile e dimostra in modo inequivocabile l’inadeguatezza dell’attuale segretario regionale, Nicola Irto. L’assenza di confronto, la gestione verticistica e autoreferenziale, l’indifferenza verso i territori e i circoli locali – considerati solo in chiave elettoralistica – hanno progressivamente allontanato il partito dalla sua base e dai cittadini.
Irto ha autorizzato la convocazione dei congressi regionali, comunali e provinciali nel pieno della campagna elettorale, come avvenuto a Lamezia Terme e Rende, dove si è persino candidato da solo alla segreteria regionale, raccogliendo le firme per sé stesso. Ha imposto la celebrazione del congresso comunale di Lamezia Terme a pochi giorni dal ballottaggio, ignorando le richieste di rinvio e dimostrando così una totale disconnessione rispetto alle esigenze del territorio e della comunità democratica.
Eppure, nonostante tutto, il Partito Democratico è risultato il primo partito alle elezioni comunali, grazie all’impegno di questi anni di molti. Ma invece di valorizzare questo risultato e avviare un percorso condiviso, si è preferito calare dall’alto un congresso già definito a tavolino con spartizioni tra cariche provinciali e comunali, escludendo nuovamente tutte le anime del partito.
Questa gestione, evidentemente finalizzata a garantire posizioni personali – e di pochi amici e amiche – in Regione o in Parlamento, ha di fatto spento ogni spazio di dialogo e partecipazione. Anche chi, come me, ha più volte tentato un confronto diretto – in qualità di presidente di uno dei circoli più grandi della Calabria commissariato da Irto stesso – si è trovato di fronte a un silenzio assordante. Un atteggiamento che suona come un “chi sei tu?”, rivolto a chi vive e lavora quotidianamente sul territorio.
Caro Irto, forse lo pensi anche oggi che mi rivolgo alla segretaria nazionale per chiedere formalmente il commissariamento della segreteria regionale. Ma è bene ricordarti che io faccio politica gratuitamente, senza incarichi garantiti da alcun partito, e che ho raccolto migliaia di consensi con l’impegno e la presenza sul territorio. In questi anni abbiamo tenuto in piedi il partito a Lamezia senza ricevere alcun sostegno economico, nonostante le centinaia di tessere regolarmente sottoscritte. La politica deve tornare in mano ai cittadini, non restare appannaggio di logiche di potere autoreferenziali.
Il PD non può diventare il partito delle tessere gonfiate. Se fosse solo una questione di numeri, potremmo anche noi produrne a migliaia. Ma abbiamo scelto di non farlo, e soprattutto non abbiamo avuto segretari provinciali compiacenti – come il segretario Giampà – pronti a sfornare tessere cartacee per ribaltare maggioranze legittimamente costituite da iscritti online, come previsto dal regolamento.
Di fronte a questo scenario, serve un atto forte e risolutivo. Chiediamo alla segretaria nazionale Elly Schlein di intervenire immediatamente, azzerando la segreteria regionale e avviando un commissariamento serio, che apra una nuova fase per il PD calabrese. Una fase davvero partecipata, fondata sul confronto, sulla trasparenza e sul protagonismo dei territori, dei giovani, dei militanti.
Chi ha a cuore il Partito Democratico ha il dovere di dire la verità: Nicola Irto non è più il garante di un partito aperto e democratico. Tessere fantasma, congressi pilotati, accordi sottobanco per garantirsi future candidature regionali e nazionali: questo è il quadro. Serve un azzeramento immediato e la riorganizzazione dei congressi, con regole chiare, che escludano la possibilità per chi guida una segreteria regionale di candidarsi alle elezioni contemporanee elezioni.
È tempo di voltare pagina, per il bene del PD e della Calabria. Non ho lasciato il mio movimento civico per subire ingiustizie, per accettare ordini calati dall’alto o per assistere in silenzio all’occupazione contemporanea di ruoli istituzionali e partitici da parte delle stesse persone.
Rivolgo un appello a tutti i militanti e simpatizzanti del Partito Democratico: abbiate coraggio. Non abbiate paura di chiedere giustizia, verità, partecipazione.
Cambiare si può. Cambiare si deve.
Francesco Grandinetti
già presidente Partito Democratico Lamezia Terme
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