di ANTONIO BEVACQUA
Il Consigliere Regionale Alecci lamenta la mancata presa in considerazione della propria proposta di legge tendente a favorire il trasferimento dei pensionati in Calabria in virtù di una tassazione di favore proprio mentre sembrerebbe che il Governo stia varando un provvedimento analogo per la sola Sicilia.
Non conosco il contenuto della proposta di legge del Consigliere Alecci ma mi permetto di suggerirgli una lettura, anche non approfondita, del vigente art. 24-ter del Testo Unico delle Imposte sui Redditi laddove, già dal 2022, è prevista una tassazione agevolata per i pensionati che dall’estero trasferiscono la propria residenza fiscale nel Mezzogiorno, in tutto il Mezzogiorno, Calabria compresa.
Le persone fisiche titolari di redditi da pensione erogati da soggetti esteri che trasferiscono la residenza fiscale in Italia, in uno dei comuni appartenenti al territorio delle regioni Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia, con popolazione non superiore a 20mila abitanti, possono infatti beneficiare di un regime fiscale opzionale, che prevede l’applicazione di un’imposta sostitutiva dell’Irpef con aliquota al 7% a qualsiasi categoria di reddito prodotto all’estero, per un periodo di dieci anni.
Ciò detto, la Regione Calabria è semmai colpevole di non aver pubblicizzato l’argomento, facendosi promotrice, magari unitamente all’ANCI, di un’attività coordinata presso le Ambasciate e i Consolati, orientata a divulgare l’importante misura fiscale che, certamente, avrebbe potuto e potrebbe ancora attrarre redditi esteri e popolazione nei comuni calabresi interessati che, ad occhio e croce, sono oltre 390.
Qualche anno orsono sono stato autore di una corposa pubblicazione sull’argomento (“I benefici fiscali per i pensionati esteri in Italia- Ratio Editore”), premurandomi di omaggiarla agli indirizzi competenti, ivi compresa la Presidenza del Consiglio Regionale, immaginando che i bellissimi borghi calabresi, rappresentando già di per sé un valido motivo di attrazione per le loro bellezze paesaggistiche e culturali, avrebbero potuto utilizzare a proprio vantaggio anche la leva del richiamo economico. Lettera morta, a ben vedere, se si legge ancora di proposte per varare norme che già esistono.
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