di FRANCESCO IULIANO
Anche a Catanzaro, rappresentanti regionali ed attivisti delle associazioni di categoria, sono scesi in piazza per manifestare contro il crescente aumento dei prezzi al consumo.
L’appuntamento era per le 10, 30 di questa mattina nel piazzale antistante la Prefettura. Più di cinquanta i rappresentanti delle associazioni che, con le loro bandiere, hanno animato la manifestazione coinvolgendo anche i cittadini di passaggio.
“La pentola vuota - ha commentato Mimma Iannello, presidente di Federconsumatori Calabria - è il simbolo della difficoltà delle persone che fanno fatica a soddisfare i bisogni essenziali delle famiglie. E’ Il simbolo della difficoltà delle famiglie a fronteggiare il caro prezzi, il caro energia, il carro carburante, il caro gas, gli aumenti sui prodotti alimenta. Aumenti che, per i calabresi in particolare, considerato che gli stipendi, qui, sono molto più bassi rispetto alla media nazionale, diventano veramente insostenibili. Va bene che il Governo nazionale abbia provato ad assumere delle misure, stanziando 34 miliardi di euro che sono andati nelle tasche anche di chi non ne avrebbe avuto bisogno, ma a tutto questo chiediamo delle misure strutturali che affrontino definitivamente il problema. Al Prefetto - ha concluso - chiederemo che le Prefetture vengano coinvolte ed istituiscano i comitati dei consumatori affinché si effettuino i monitoraggi sull'andamento dei prezzi, atteso che in Calabria, purtroppo, non c'è neanche un osservatorio dei prezzi”.
Nella piattaforma elaborata dalla associazioni, le associazioni chiedono interventi per calmierare i prezzi e combattere le speculazioni, un serio contrasto alla povertà energetica, maggiore sostegno alle famiglie ed ai soggetti più fragili, una più attenta sorveglianza sui prezzi e sui carichi fiscali.
“La benzina super alla pompa - ha detto Michele Gigliotti, presidente regionale di Altroconsumo Calabria - è tornata sopra i 2 euro nonostante ci siano stati gli interventi del governo e la popolazione non capisce come alcuni prodotti alimentari, che non sono strettamente correlati alle crisi internazionale, quindi alla guerra in Ucraina ma anche ad altre crisi internazionali, stiano arrivando alle stesse. In Calabria, poi, si parla di povertà energetica. Abbiamo famiglie che non riescono ad soddisfare il loro bisogno energetico. A questo proposito chiediamo che il Governo regionale, utilizzando i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, utilizzi una politica che vada a favorire la transizione ecologica quindi il fotovoltaico con la realizzazione dei cosiddetti tetti fotovoltaici. La Calabria è una terra baciata dal sole. Non si capisce come mai il sistema del fotovoltaico sia ancora fermo al palo. Nello specifico la regione dovrebbe autorizzare il 50 per cento non riconosciuto dagli incentivi statali, affinché le famiglie si dotino di impianti autonomi di fotovoltaico”.
Di inadeguatezza degli stipendi ha parlato, invece la responsabile regionale di Adoc Calabria, Marilina Pizzonia. “L’aumento dei costi al consumo con gli stipendi/pensioni che non hanno subìto alcun aumento negli ultimi anni, ha determinato lo stato di crisi delle famiglie alle quali, sino ad oggi, sono arrivati solo bonus una tantum che non risolvono il problema”.
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