In questi giorni, la ProLoco di Pentone, in seno alle tante iniziative legatele alla Sagra della Castagna, con la partecipazione dell’Amministrazione Comunale e dell’Unione Provinciale e Nazionale Proloco d’Italia, ha organizzato la mostra fotografica e presentazione del libro: “Calabria, Storie di uomini e di terre, a cura del fotografo Mario Greco”.
I lavori della serata sono stati coordinati dall’insegnate Rossella Tallerico che ha espresso parole di elogio nei confronti di Mario Greco per la sua lunga e costante presenza all’interno del territorio calabrese ed a favore della fotografia sociale.
I lavori del convegno sono stati aperti dal sindaco di Pentone, Vincenzo Marino, che ha ringraziato la ProLoco di Pentone per essersi spesa, ancora quest’anno,verso un’iniziativa annuale così importante quale quella della sagra della castagna.
Inoltre, ha speso parole di stima e ringraziamenti verso il fotografo, Mario Greco, per aver voluto scegliere proprio Pentone per una mostra così importante.
Egli ha continuato: “Vedere tante belle foto all’interno della nostra sala consiliare che ritraggono momenti importanti della gente di Calabria, è un qualcosa che esalta il nostro essere calabresi rafforzandone le proprie radici.”
Dicendo ancora: “Il lavoro dei campi, gli scorci di vita rurale immortalati da Mario Greco, ci riportano all’importanza della nostra agricoltura, della vita sociale della nostra gente. E su come anche la fotografia può stimolare momenti culturali, e di riflessione, a favore della crescita delle realtà locali della nostra regione”.
Dal canto suo, il Presidente della ProLoco Vitaliano Marino, si è rifatto sull’importanza della coltivazione della castagna per il sostegno delle zone montane della nostra regione e su come Mario Greco, attraverso i suoi scatti, sia ben riuscito ad immortalare una realtà rurale, in parte che non c’è più e, che, in anni difficili, è riuscita a sfamare intere generazioni di calabresi”.
Ed ha continuato facendo l’appello, affinché anche attraverso manifestazioni come queste, si trovino gli stimoli per non abbandonare i nostri territori montani ridando un nuovo slancio alla coltivazione della castagna.
“Quest’albero”, egli ha concluso”, oltre al frutto ci dà il legno da opera, dolci, contorni deliziosi ed un benessere psicofisico legato alla bellezza del paesaggio, non va abbandonato dall’incuria dell’uomo”.
Il giornalista Arcangelo Pugliese, ha ripercorso la vita di Mario Greco, nato a Castagna nel 1954 e poi studente a Catanzaro.
“All’età di venti anni”, egli ci ha fatto sapere, “Mario, desideroso di partecipare ad un corso di fotografia, si reca a Torino, dove vi sono alcuni suoi amici e familiari, e qui apprende i primi rudimenti del mestiere. Inoltre, Grazie ad un suo conoscente giornalista, viene invitato ad interessarsi della fotografia legata ai grandi spettacoli musicali. Così, egli, con i suoi scatti, ha occasione di immortalare i grandi gruppi musicali del momento come: i Pink Floid, i Santana, ecc… . Anche in questo settore diviene un fotografo ben apprezzato.
Frattanto, nell’interland torinese, incontra un vecchio fotografo che lo avvia a ritrarre le diverse cerimonie di rito quali: i matrimoni le prime comunione, i battesimi. Tutte occasioni attraverso le quali ne ricava il suo sostentamento a Torino.
Sono anni difficili in una città operaia e con una forte presenza di immigrati. Inoltre, la nostalgia delle proprie radici lo spingono a ritornare a Carlopoli per aprire, qui, un proprio studio fotografico, scrivendo una nuova pagina della propria vita”.
Ed ha continuato: “In Mario greco, la passione verso la fotografia sociale si rivela da sempre, fin dai suoi primi esordi. E traspare fortemente nei suoi scatti in bianco e nero che ritraggono, in modo cronologico, la vita di gente di Calabria. Ne vengono fuori contadini a lavoro, artigiani creativi, bambini intenti nei propri giochi, pescatori ammantati da suggestivi tramonti. Negli scatti di Mario Greco, c’è il delicato rumore del silenzio, dove ognuno può fare pace con sé stesso, con la natura, con i luoghi del cuore.
Così ha concluso: “Nelle foto di Mario Greco traspare la pace dell’anima e del cuore, quei momenti che ognuno insegue per dare un senso alla propria vita, alla propria esistenza. Tutto ciò in una terra meravigliosa ma, allo stesso tempo, arida e difficile nella conquista del pane quotidiano; nell’affanno per l’affermazione professionale di tutti”.
I lavori della serata sono stati chiusi dal fotografo Mario Greco che ha ringraziato i promotori, i relatori e quanti convenuti alla manifestazione culturale. Ed ha espresso un elogio anche verso Alfio Riccelli che, in merito a questa iniziativa, si è prodigato per farla conoscere attraverso una diretta Facebook.
Egli ha continuato: “Sono stato sempre legato alla fotografia d’autore, ed in particolare alla fotografia sociale. Attraverso questa mia pubblicazione e questa mostra, che è da più anni itinerante in Calabria, ho voluto tracciare qualche pagina di storia legata ai luoghi dove sono vissuto e della mia infanzia. Questi scorci di vita sono importanti. A volte parla più uno scatto fotografico che tante pagine di un articolo o libro scritto.
In queste mie foto c’è l’esperienza di tutta una vita legate ai luoghi ed alle persone che ho conosciuto; che ho ritratto affinché potesse rimanere una traccia del loro passaggio”.
Ed ha concluso: “Per il futuro ho tante nuove idee. La Calabria è ricca di tanti stimoli. Spero di riuscire in questi nuovi progetti, le cui immagini, mi piacerebbe che venissero raccolte in tanti altri libri, come quello presentato qui questa sera, che mi ha dato tante soddisfazioni, sia come uomo, che come reporter, arricchendone culturalmente ed umanamente la vita.
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