di PEPPINO BISANTIS*
"Quando il cuore pulsa per amare Dio, tutto riesce bene. Se, all'amore di Dio si unisce l'amore per l'uomo accadono grandi avvenimenti. Nel 2012 Organizzo un Pellegrinaggio a Lourdes. Una mattina uscendo di casa. mi si avvicina una ragazza, mi fermo ed ascolto con attenzione quello che mi dice.. Peppino: “Ho trovato la locandina del Pellegrinaggio a Lourdes, vorrei tanto aggregarmi con mia madre che tu ben conosci, ma c'è una enorme difficoltà, da quando ha saputo che è affetta da un serio tumore, non c'è più pace nella nostra casa e temo che altrettanto avverrebbe lungo il viaggio”. Dille che Peppino ti aspetta! Il giorno della partenza, si presentano madre e figlia. Mi avvicino per porger loro i miei saluti e ringraziamenti per essersi aggregati. Lungo tutta l'andata e la permanenza a Lourdes, evito di avvicinarla però studio il suo comportamento. Noto che Partecipa con fede ai riti religiosi ed è commovente vederla inerpicarsi sul bellissimo ma poco agevole sentiero della Via Crucis, quasi raggomitolata su se stessa prega e ascolta, Stazione per Stazione, le mie personali riflessioni.
Al termine della Via Crucis, mi si avvicina un signore che vi aveva computamente partecipato e mi dice: " Senor me gusta mucho esta Via Crucis, esta por mi la megor de mi vida" (ho partecipato alla più " Bella via Crucis della mia vita). Durante il rientro facciamo sosta all'Abbazia di San Benedetto a Montecassino, avvicino la signora, a cui chiedo com'è andato il viaggio. Benissimo Peppino fisicamente torno a casa nelle stesse condizioni con cui sono venuta a Lourdes, ma dentro di me, alberga una serenità incredibile. La figlia con uno smagliante sorriso, sancisce quanto detto dalla madre. Ancora oggi la signora a cui la scienza medica le aveva dato pochi mesi di vita a tutt'oggi è "Viva e vegeta"! Gestivo un negozio di generi Alimentari, dall'Associazione "Luci sull'Est" avevo ritirato 100 cofanetti contenenti il libretto e la coroncina del Santo Rosario benedetti da Giovanni Paolo II. Alcuni di essi li espongo sul banco di servizio, due risme. Una sera entra nel negozio una signora abituale cliente, fa i suoi acquisti, si avvicina al banco di servizio per effettuare il pagamento, i suoi occhi volgono su quelle risme di cofanetti ne prende uno in mano, lo gira e lo rivolta e lo rimette a posto, vuole sapere del contenuto. Le spiego contenuto e finalità. Lei mi risponde: “Peppino, non prego da quando ero bambina”. Paga e se ne va...Passano alcune settimane e la signora sempre elegantemente vestita, profumata e gentile torna, ed effettua i suoi soliti acquisti. Si avvicina al banco dove depone la merce da pagare, e nuovamente quei cofanetti attirano la sua attenzione. Noto che questi cofanetti non li prende nessuno, sono li come li ho lasciati .
Dico alla cliente: “Signora, ne ho ritirati 100 di questi cofanetti, man mano che li ritirano, offrendo quel che si sentono di offrire, li sostituisco”. Insisto affinchè ne prenda uno quale come atto di generosità verso le finalità umanitarie che si prefigge l'Associazione "Luci sull'Est”. Mi porge 5 euro, preleva un cofanetto e, quasi stizzosamente lo depone nella borsetta. Un giorno vengo a sapere che la signora era deceduta a causa di un tumore. Mi reco dalla figlia, che ben conosco, fatte le dovute condoglianze le chiedo: “Signorina, per caso sua madre durante la malattia ha fatto uso di qualche coroncina del Santo Rosario?”. La ragazza mi risponde: “Si Peppino, mamma saputo del male incurabile che l'aveva colpita e a conoscenza dei pochi mesi che le rimanevano da vivere, si è aggrappata con fede a questo libretto e alla coroncina del Santo Rosario che recitava continuamente non li avevo mai prima visti in casa, loro e lei erano un tutt'uno, leggeva e recitava ininterrottamente tutti i giorni, grazie ad essi. Ha vissuto gli ultimi giorni in serenità e preghiera. Ha voluto il Sacerdote, ha preso l'Olio Santo e si è comunicata”.
Io le rispondo: “Signorina, il Rosario e il libretto tua madre li aveva acquistati nel mio negozio!...”. Traggo dalla libreria di casa un libro su Padre Pio, e mi diriggo al Pugliese per passare una visita specialistica. Entrato nella stanza, era in corso un disperato discorso che un Tecnico faceva al suo collega. Seguo il disperato racconto del tecnico il quale depresso al massimo era intenzionato a porre fine ai suoi giorni anche perché questa sua depressione aveva creato una situazione invivibile e disperata anche in famiglia e lui non voleva vedere soffrire moglie e figli. Nel congedarmi, chiedo al Signore se potevo lasciargli il Libro che avevo con me. Lo prende ed esclama: “Padre Pio mio”, lascio il mio recapito e nel congedarmi lo invito alla lettura. Trascorse alcune settimane. Una mattina vedo entrare nel mio negozio questo signore tutto sorridente mi abbraccia piangendo di gioia, mi dice: “Dopo la lettura di questo libro la mia vita è totalmente cambiata, in me è tornata la gioia di vivere. Grazie Peppino, amico caro”, come tutt'ora mi chiama . Un giorno lo incontro a passeggio col figlio. Mi fa segno di fermarmi, si avvicinano a me e dice al figlio: “Questo è il signore che mi ha salvato la vita. Mi trovavo ricoverato all'Ospedale Pugliese in attesa dell'impianto del Pace Maker nella mia stanza vi era ricoverato un anziano medico. Avevo portato con me un piccolo registratore tascabile, mi dilettavo a mettere dei bellissimi canti religiosi, nel chiedergli se questo gli recasse disturbo, mi risponde con un dolce no! chiedo anche se era credente. Non credo, mi fa. Ogni tanto apro comunque alcuni discorsi di fede che lui non nega l'ascoltarli. Giunto il giorno dell'uscita, gli porgo i miei auguri che al più presto possa farlo anche lui raccomandandolo al Buon Dio”. Dopo alcune settimane incontro la moglie e la figlia a cui chiedo come sta il congiunto. mi comunicano il suo decesso e dell'inaspettata confessione e Comunione. Intervengo telefonicamente ad una trasmissione di una TV locale, sentito il mio intervento, la conduttrice, vuole conoscermi per approfondire il tema anche religioso che avevo dato a questo mio intervento.
Alcuni giorni dopo ci incontriamo e le parlo di Dio e del Pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo da me organizzato. Alcune contrarietà della vita tra cui il fallimento matrimoniale l'avevano fatta allontanare dalla fede , non praticava più la Chiesa. Una mattina squilla il cellulare sul quale vedo apparire il suo nome. Rispondo e lei mi dice “Peppino, ho deciso di andare a Paravati a visitare i luoghi dove visse Natuzza desidererei tanto che tu mi faccia compagnia”. Mi rendo subito disponibile, lungo il viaggio parliamo solo di cose religiose. Arrivati a Paravati, ed era anche per me la prima volta, dove ci soffermiamo un paio d'ore a visitare e recitare le nostre preghiere. Durante il ritorno, mi manifesta il suo desiderio di partecipare al Pellegrinaggio da Padre Pio. Trascorriamo i due giorni ognuno per i fatti suoi. Non era mai aggregata al gruppo. Di ritorno a casa, l’ho vista sola nel sedile, le siedo accanto e, durante il parlottare mi comunica di ever intrapreso un cammino di ricerca verso Dio. Si avvicina a me tutta felice e dice “... Peppino, grazie a te sono tornata intensamente alla ricerca di Dio. Sei stato un esempio di fede autentica. è vero non è Dio la causa dei nostri mali terreni, siamo noi che ce li creiamo allontanandoci da Lui, a non avere fede nel suo amore infinito verso di noi”. Con la signora ci sentiamo spesso e ci vediamo poco perchè sempre impegnatissima nel suo lavoro che ritiene vada a gonfie vele dopo la ritrovata fede. Sant'Agostino dice che “Chi salva un'anima, ha salva la sua.!!!”
*Bisantis Peppino Presidente Associazione C.A.S.I.S. Catanzaro
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