Per "Blu d'autore" i racconti dimenticati e "riapparsi per caso" di Tullio Barni

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Gabriele Rubino, Tullio Barni, Nunzio Belcaro.
  27 luglio 2019 08:49

di Francesca Froio

Ieri la prima tappa della rassegna letteraria “Blu d’autore”, al Lido  Faro Blu a Sellia Marina. Ad aprire un percorso, fatto di venerdì dedicati ai libri ed ai loro autori, la presentazione di “Il giorno e la notte - I ritmi dell’anima” scritto dal professor Tullio Barni.

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L’incontro è stato moderato dal giornalista Gabriele Rubino che dopo aver introdotto l’autore, “ nato a Prato 1953, si laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Firenze, dapprima Ricercatore in Anatomia Umana nella Facoltà di Medicina e Chirurgia della stessa Università, diviene Professore Associato e poi Professore Ordinario (Facoltà di Medicina e Chirurgia) presso l’ Ateneo Magna Graecia di Catanzaro, patria di adozione”,  ha definito lo stesso libro come “ Un libro dal vissuto declinabile in base alle esperienze di ciascuno, un viaggio nel tempo che trascina e che permette di condividere un insieme di storie coinvolgenti che non si limitano ad essere mere esperienze professionali ma molto, molto, di più”.

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In questi racconti dimenticati e poi riemersi per caso, l'autore ha infatti colto l'occasione, entrando nelle case della gente, per gettare uno sguardo sulla condizione umana.

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Un’attenta analisi dell’essere umano nella sua nudità interiore, quella che può essere colta senza filtri dal medico di turno della Guardia Medica. Una serie di aneddoti molto significativi e intercalati impressi su quelle pagine dedicate a tutti gli studenti,  che raccontano di un esercizio professionale, raccontano di uomini e donne, di genitori e figli, del ruolo della donna, della fragilità umana ed ancora del rapporto tra medico e paziente e di quell’ empatia che non può non esistere.

 “Il giorno e la notte- I ritmi dell’anima”, nasce da una raccolta di racconti dimenticati e poi riemersi per caso- ha spiegato l’autore ai presenti – Inevitabilmente ciò che emerge è quella duplice attenzione che è necessaria nella nostra professione, l’occhio clinico attento al muoversi ed al rappresentarsi del malato ed ancor di più il prendersi cura inteso come l’interessarsi totalmente alla persona, un avvicinamento al malato di tipo esistenziale”

“Questa raccolta è la prova concreta di quanto di notte o in alcuni momenti in particolare- ha spiegato il professor Barni-  l’uomo, perdendo la sua maschera, si trova inevitabilmente a mostrare la fragilità umana, e questo il medico di guardia medica lo sa bene.”

“Una cronologia di riflessioni in cui l’io narrante conduce in un percorso personale evolutivo, e  se vogliamo, una raccolta che diventa romanzo di formazione, che- ha sottolineato Nunzio Belcaro- non è dedicato e rivolto solo agli studenti di Medicina, ma – a mio avviso- appartiene a tutti, perché ognuno, in un modo o nell’altro, può ritrovarsi in quelle riflessioni”.

A chiudere l’incontro un aperto dibattito che ha visto i presenti confrontarsi con l’autore stesso, che ha saputo trasportare e coinvolgere in quei ritmi dell’anima dai quali nessuno può nascondersi totalmente. L’appuntamento con la seconda tappa di "Blu d’autore" è fissato per venerdì 2 agosto, sempre al "Faro blu". Ospite della serata sarà Gianluca Santise con “Cento Battiti- Augh!”.

 

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