Personale Regione Calabria, il sindacato Fedirets chiede l’accesso civico

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L'ingresso della Cittadella regionale
  21 dicembre 2021 11:05

Il Segretario Generale Aggiunto e Segretario Nazionale Area Direl Dott. Mario Sette e il Segretario Generale Sezione Ddirets e Segretario Nazionale Area Direr-Sidirss Avv. Vittorio Elio Manduca, del sindacato Fedirets, hanno scritto una lettera al Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, al Dirigente Generale del Dipartimento Organizzazione e Personale della Regione Calabria, e p.c. Alle Organizzazioni Sindacali rappresentative della dirigenza regionale, ai colleghi dirigenti della Regione Calabria, in merito all' azione a tutela della dignità personale e professionale dei dirigenti di ruolo della Regione, con particolare riferimento ai colleghi assegnati al Dipartimento “Tutela della Salute e Politiche Sanitarie”. Richiesta di immediato intervento e istanza di accesso civico ai sensi del FOIA.

La lettera: 

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"On. Sig. Presidente, nella qualità in atti e come rappresentanti della FEDIRETS, sindacato maggiormente rappresentativo dell’Area Funzioni Locali a livello nazionale (già DIREL e DIRER firmatari del CCNL, ora congiunti) e, in particolare a livello Regionale nell’Amministrazione della Regione Calabria, preliminarmente ci duole constatare come già nella selezione del Dirigente Generale del Dipartimento “Tutela della Salute e Servizio Socio-Sanitari” della Regione Calabria, Lei e la Sua Giunta abbiate inteso pretermettere di fatto i dirigenti di ruolo della Regione con motivazioni non chiare in ordine alla presunta carenza di adeguata professionalità dei candidati interni rispetto al posto da ricoprire e non Le nascondiamo che, anche a seguito di numerose Sue esternazioni in corso di campagna elettorale (riportate dagli organi di stampa), temiamo che quelli della “Tutela della Salute” e delle “Infrastrutture
e lavori pubblici” non saranno gli unici ambiti dell’organizzazione regionale nei quali le professionalità interne della regione verranno ingiustamente accantonate per far posto ad “esterni”, ossia di risorse che in passato non hanno certo brillato per capacità, né hanno saputo fare di meglio dei dirigenti di ruolo della Regione, senza i quali, anzi probabilmente qualcuno neppure avrebbe saputo da dove iniziare.

Come se ciò non bastasse, a conferma delle preoccupazioni testé esposte, desta sconcerto quanto una delle recenti nomine Sue e della Sua Giunta ha proceduto a fare. Ci riferiamo in particolare alla PEC del 15/12/2021 della neodirigente generale del Dipartimento “Tutela della Salute e Servizi Socio-Sanitari”, Dott.ssa Iole Fantozzi, inviata a tutti i dirigenti di settore, con la quale la stessa, ha chiesto che in ogni decreto sottoposto alla sua direzione venga riprodotto il seguente testo «Attesa la situazione di scarsa attendibilità dei dati proposti a questa direzione dai dirigenti e responsabili dei settori del dipartimento, al fine di non bloccare l’attività amministrativa del dipartimento, il Dirigente generale procederà con la prosecuzione di tutte le attività in essere precisando però che i documenti prodotti potranno riportare solo le risultanze di attività di analisi e contabilizzazioni svolte dai responsabili dei Settori nei relativi periodi di riferimento. Gli stessi responsabili custodiscono la relativa documentazione contabile ed amministrativa che il Dirigente generale non ha ancora avuto modo di verificare con specifica due diligence in quanto si è insediato solo in data 29/11/2021»”.

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Orbene, è di tutta evidenza che un testo del genere, ove mai riprodotto in un provvedimento amministrativo, renderebbe tale provvedimento illegittimo, in quanto affetto da eccesso di potere nella figura sintomatica tipica del “difetto di istruttoria”, posto che o un dato è attendibile, verificato o verificabile, e utile a costituire adeguato fondamento di un provvedimento amministrativo, oppure, se non lo è, un provvedimento amministrativo non può essere adottato necessitando di adeguata attività istruttoria da svolgersi a monte. Si tratta in effetti di nozioni basilari di diritto amministrativo che si pretendono conosciute già da un dipendente di categoria C privo di laurea al momento in cui affronta un concorso pubblico, nozioni che a fortiori dovrebbero essere ben note a un funzionario e pienamente applicate da un qualsiasi dirigente, nozioni che, invece, sembrano essere quanto meno “sfuggite” alla neo-dirigente generale del Dipartimento “Tutela della Salute e Servizio SocioSanitari” (se non completamente assenti dal suo patrimonio di conoscenze), e ciò anche al di là delle pur chiare previsioni della Legge Regionale n. 7 del 1996 recante “Norme sull’ordinamento della struttura organizzativa della Giunta regionale e sulla dirigenza regionale” le quali di per sé prevedono che qualsiasi Dirigente Generale ha il dovere di svolgere “…verifiche e controlli sull’attività dei dirigenti, di garantire la continuità amministrativa, di coordinare i dirigenti” e di adottare degli atti amministrativi che siano basati su dati attendibili.

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Tuttavia, finché a fare una dichiarazione del genere in un proprio atto, non controfirmato da nessuno, fosse solo la stessa Dirigente Generale, lo scrivente Sindacato non avrebbe nulla di cui preoccuparsi (semmai, qualche problema in più lo avrebbe solo l’Avvocatura regionale a fronte della mole immensa di ricorsi che un comportamento scriteriato del genere produrrebbe e che dovrebbe far riflettere più di una volta sull’opportunità della sua nomina e della sua permanenza nel ruolo che le è stato affidato).
Ma quel che è peggio, in questa vicenda, è la pretesa della Dott.ssa Fantozzi che a fare una simile dichiarazione di “auto-accusa” siano i dirigenti di settore del Dipartimento che la stessa dirige, in una maniera che non solo si rivela platealmente offensiva dell’intelligenza e della capacità professionale dei dirigenti che intendiamo tutelare (che in nessun caso potrebbero o dovrebbero apporre una simile dicitura in un provvedimento amministrativo, pena l’illegittimità dello stesso) ma che si traduce in una formale richiesta di redigere atti annullabili perché illegittimi (sic!).

È stato forse questo un maldestro tentativo della neo-dirigente generale del Dipartimento “Tutela della Salute e Servizi Socio-Sanitari” di evitare l’assunzione delle responsabilità civili, penali, amministrative, contabili e disciplinari che il suo nuovo ruolo comporta? Non ci è dato saperlo. Ma se così fosse, sig. Presidente, non sarebbe da chiedersi se la stessa è all’altezza del compito che le è stato affidato?
Quale clima collaborativo pensa che possa instaurarsi tra i dirigenti di settore e una dirigente generale che non si fida di loro a prescindere da qualsiasi esame obiettivo della situazione del Dipartimento? A quali risultai pensa che possa portare un clima organizzativo improntato su queste basi?

Se “il buongiorno si vede dal mattino”, non sarebbe il caso di rivedere da subito questa sua nomina fiduciaria finché la Calabria è ancora in tempo ad evitare altri danni? Per quel che riguarda lo scrivente Sindacato non appare sufficiente che la dott.ssa Fantozzi ritiri o revochi la PEC del 15 dicembre 2021 con tanto di scuse pubbliche ai dirigenti di settore e ai funzionari che redigono gli atti e i provvedimenti all’interno del Dipartimento “Tutela della Salute e Servizi Socio-Sanitari”, per quanto, forse, ciò possa evitarle qualche richiesta di risarcimento dei danni da parte dei colleghi di cui ha leso l’onorabilità e la
dignità professionale. A questo punto, lo scrivente sindacato, anche a tutela dei propri iscritti, intende veder chiaro in tutta la procedura che ha condotto alla nomina della dott.ssa Fantozzi a Dirigente generale del Dipartimento, in ordine alla quale, avendo questo sindacato un interesse diretto, concreto e attuale alla tutela dei propri iscritti e della dirigenza tutta, come da funzioni statutarie, da esercitare ove necessario, utile ed opportuno anche nelle sedi giudiziarie ritenute più consone a quanto emergerà dagli atti, con la presente formuliamo formale ISTANZA DI ACCESSO CIVICO AI SENSI DEL FOIA E, OVE OCCORRA ANCHE DEGLI ARTT. 22 E SEGG. DELLA LEGGE N. 241/1990 con richiesta di copia (da trasmettersi in formato “.pdf”) della pertinente documentazione della procedura selettiva che ha condotto alla nomina a dirigente generale della dott.ssa Iole Fantozzi, avendo particolare riguardo alle domande comprensive di allegati, dei dirigenti interni pretermessi e della suddetta candidata esterna oggetto di nomina. Si resta in attesa di dovuto riscontro e si porgono distinti saluti. Salvis iuribus".

 

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