Il Comune di Petilia Policastro ha ricevuto le royalties dalla società Krunos relative alla sfruttamento delle risorse idriche per la produzione di energia elettrica in base ad una convenzione stipulata nel lontano 27 luglio 2017 e passata al vaglio del Consiglio Comunale in carica allora.
La somma riconosciuta all’ente è di 105.599,78 euro, come si evince dalla determina 595 del 29 luglio scorso a firma del dirigente del settore Lavori pubblici ed Urbanistica del Comune di Petilia Policastro, Francesco Trovato. La convenzione, che da allora non è stata mai cambiata, prevedeva per l’utilizzo delle condotte e manufatti idrici di proprietà del Comune petilino, un canone annuale pari al 12% dei ricavi derivanti dalla vendita dell’energia elettrica prodotta dagli impianti.
Come si ricorderà, proprio il mancato arrivo delle royalties in questione aveva suscitato una forte polemica politica con il gruppo di minoranza, con annessa ed intensa campagna stampa, sfociata in una interrogazione consiliare di “Insieme per Petilia”.
Così come è stato risposto allora, a maggior ragione ora si ribadisce, sulla base dell’accertamento delle somme in entrata del Comune, che le ipotizzate accuse di manchevolezze da parte dell’amministrazione guidata dal sindaco Simone Saporito erano del tutto strumentali.
«Sulla vicenda Krunos - commenta il primo cittadino petilino - si ribadisce, come si evince chiaramente dalla determina a firma del caposettore Trovato - che questa giunta e questo consiglio comunale, insediatosi il 5 ottobre 2021, non ha mai modificato la convenzione. Tutto quanto previsto al suo interno, dunque, sono patti e condizioni che hanno assunto i vecchi amministratori».
«È il caso, poi, di chiarire un altro aspetto che viene specificato sempre nella determina. È da quando si produce con il Gse, quindi dal momento in cui si attiva la centralina, che cominciano a maturare le royalties. La conseguenza è che il conteggio del dovuto al Comune è da quel momento in poi», evidenzia ancora il sindaco.
«Ed in merito – incalza Saporito - ci sono tutte le fatture, anno per anno. Quindi, contrariamente a quanto si era affermato, nulla è andato prescritto e nulla è andato perso. Tra l’altro vi era una previsione nel bilancio di questa entrata. In pratica, l’entrata e la fattura conseguente ed il pagamento è in perfetta linea con la previsione; non c’è nulla di nuovo, dunque, nessun elemento nuovo rispetto a tutto quanto già si sapeva».
Ricordano, poi, il primo cittadino e l’esecutivo comunale che, nell’ambito della polemica politica scoppiata sul caso, era stato detto anche che si erano persi i fondi e finanche che non si trovava la convenzione. Ed ancora, poi, prosegue il sindaco, «che questa amministrazione aveva modificato gli accordi e chissà dove aveva dirottato le royalties; così come si chiedeva perché non le aveva incassate e che cosa c'era dietro».
«Adesso, invece – conclude il sindaco Saporito - è emerso che la convenzione c'è; che questa amministrazione non ha modificato nulla; che il pagamento c'è e che, addirittura, è come previsto dai vecchi amministratori. Quindi nulla di nuovo. E allora ci si domanda: perché si è dato così tanto fiato alle trombe? »
Parafrasando William Shakespeare, in conclusione, si può dire che non solo non “c’è del marcio” nella vicenda Krunos, come ipotizzato dall'opposizione, ma, alla luce delle polemiche sollevate artatamente, verrebbe da dire anche: “tanto rumore per nulla”.
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