Il successo di pubblico di questa nuova edizione della Notte Piccante conferma, qualora ce ne fosse bisogno, che Catanzaro può tranquillamente ospitare grandi eventi. Il centro storico cittadino in questi tre giorni è riuscito a contenere decine di migliaia di persone. Una fiumana umana che ha riempito le strade, le piazze, i vicoli del capoluogo di regione. Un centro storico bellissimo, sicuramente quello meglio tenuto in Calabria. Chiese, palazzi nobiliari, musei, piazze, vicoli, la spettacolare balconata di Bellavista e la splendida villa Margherita. Luoghi pregni di storia che ricordano personaggi e momenti iconici per la Calabria e l’Italia. La casa natale di Mimmo Rotella, quella del premio Nobel Renato Dulbecco, la casa in cui ha vissuto Luigi Settembrini, la scuola dove si è formato Corrado Alvaro, l’ex albergo dove hanno alloggiato Roberto Rossellini e Ingrid Bergman, oppure dove è nato il termine “Paparazzo” grazie all’intuizione di Federico Fellini ed Ennio Flaiano che rimasero colpiti dai racconti di George Gissing. E ancora i giardini in cui Giovanni Pascoli scrisse delle bellissime odi, il palazzo in cui vissero Ricciotti e Menotti Garibaldi figli di Giuseppe Garibaldi, i luoghi di Rachele De Nobili e Saverio Marincola, il palazzo di Bernardino Grimaldi che, oltre ad essere stato più volte Ministro, è celebre per aver coniato la frase “la matematica non è un’opinione”. Oppure l’affaccio sulle terre dell’Istmo dove nacque il nome Italia e visse Cassiodoro o l’imponente complesso monumentale in cui governavano i Ruffo di Calabria, una delle più potenti famiglie nobiliari italiane, definita “Magna Domus” gli unici che nei loro atti potevano usare la formula, solitamente utilizzata dai sovrani, “Dei Gratia Comes Catanzarii” (Per grazia di Dio Conti di Catanzaro). Catanzaro è questo e tanto altro. Ben vengano, quindi, eventi come la Notte Piccante che, oltre a portare miglia di persone nel centro storico, aiuta a veicolare questa millenaria storia. Ora e compito della politica sostenere questo evento ed iniziative di questo tipo, “strumenti” importantissimi per creare economia ma anche cultura e turismo. Proprio oggi leggiamo da un messaggio postato dal Presidente della Regione Roberto Occhiuto che sono in corso in questi giorni dei sopralluoghi per decidere dove fare il Capodanno in piazza in diretta su Rai Uno. Dopo Crotone, anche quest’anno la Calabria ospiterà questo evento. Sia chiaro, non ci aspettiamo nulla da Occhiuto, visto che ogni evento anche politico lo ha portato lontano dal capoluogo: la firma degli accordi di coesione tra Governo e Regione, la riunione dei Ministri del Commercio del G7, il Vinitaly, e persino i concorsi regionali; la lista potrebbe essere lunghissima. Sarà la stessa cosa per il Capodanno Rai? Tutto questo nel silenzio della politica catanzarese, piegata e silente per il bene delle proprie carriere. Ma nella vita si può anche sbagliare; ci stupisca, quindi, Presidente Occhiuto, compiendo un gesto di normalità: il Capodanno Rai lo faccia a Catanzaro, nel centro storico o in alternativa nel parco della Biodiversità. Sarebbe la giusta vetrina per dimostrare che in Calabria ci si comporta come nel resto d’Italia. Dove i capoluoghi sono valorizzati e non svenduti. Non utilizzi un grande evento per fare campagna elettorale in vista di qualche prossima tornata elettorale. Ci faccia ricredere.
PETRUSINU OGNI MINESTRA
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