Philips dovrà sostituire i dispositivi medici per patologie respiratorie: la Corte d'appello di Milano non sospende il provvedimento

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L’associazione di consumatori Adusbef e l’associazione di pazienti apnoici AAII  manifestano grande soddisfazione per il rigetto da parte della Corte d’Appello di Milano della richiesta di sospensione del provvedimento del 6 aprile

  28 aprile 2023 08:08

L’associazione di consumatori Adusbef e l’associazione di pazienti apnoici AAII  manifestano grande soddisfazione per il rigetto da parte della Corte d’Appello di Milano della richiesta di sospensione del provvedimento del 6 aprile  emesso dal  Tribunale di Milano, che aveva ordinato a Philips di sostituire a tutti i pazienti apnoici il dispositivo medico, oggetto della campagna  di richiamo iniziata a giugno 2021, usato per la terapia del sonno entro il 30 aprile  prossimo. 

LEGGI ANCHE QUI. Philips condannata a completare il piano delle sostituzioni dei dispositivi medici per patologie respiratorie

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La Corte d’Appello di Milano ha  ascoltato le parti in udienza il 26 aprile  e sciolto la riserva, rigettando la richiesta di sospendere l’ordine di sostituzione dei dispositivi medici entro il 30 aprile, precisando che la salute dei cittadini va preservata  in concreto attraverso una velocizzazione della campagna di sostituzione dei dispositivi medici richiamati.

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Philips è quindi oramai obbligata ad attivarsi in ogni modo  per raggiungere i pazienti ed adottare ogni mezzo per ridurre l’esposizione ad un rischio che anche la Corte d’Appello di Milano ha ritenuto non più tollerabile, Philips dovrà organizzare un piano industriale e logistico tale da portare a termine la campagna di richiamo nel più breve termine possibile.

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La penale riconosciuta alle associazioni è un deterrente  per evitare che si proceda a passo lento come è avvenuto fin ora, tanto più ora che Philips dichiara di avere pronte tutte le macchine per i pazienti.

Per le associazioni è fondamentale che le sostituzioni siano  veloci, cosi da abbattere il rischio di danno a breve e ungo termine per i pazienti .

La richiesta di Philips alla  Corte D’Appello appare incomprensibile dal punto di vista delle associazioni che tutelano i pazienti, poiché l’azione di richiamo stessa e le sollecitazioni del Ministero della Salute impongono a Philips di cambiare rapidamente i dispositivi medici ai pazienti finali, per cui richiedere una sospensione di tale ordine rafforzato dalla penale imposta dal Tribunale, appare  come un tentativo di far affermare ad una autorità giudiziaria che non vi sia l’esigenza di una rapida  conclusione dell’azione di reclamo. Ciò contrasta con il principio di precauzione che deve caratterizzare chi come Philips opera nell’ambito della salute dei cittadini, per cui è possibile sostenere che la strategia commerciale di ritardo e chiusura attuata da Philips in Italia non collima con  la mission dell’azienda.

Solo 3 settimane fa il CEO Jacobs aveva fatto una ricognizione delle vertenze giudiziarie nel mondo, indicando la strada per una progressiva  definizione transattiva dei contenziosi.

Tanto più in una situazione come in quella italiana avrebbe senso provvedere quanto prima alla  sostituzione di tutti i dispositivi medici richiamati per evitare che l’ampio lasso di tempo già trascorso  aumenti il rischio di azioni risarcitorie.

"Il risultato oggi ottenuto conferma la forte attenzione  verso la salute dei cittadini, per la cui tutela le associazioni si sono battute affrontando l’azione di classe   ben convinte della fondatezza delle proprie ragioni nell’interesse di tutti i pazienti coinvolti . Il tentativo di Philips di delegittimare la titolarità dell’azione di classe in campo ad Adusbef è stato completamente respinto dalla Corte d’appello e prima dal Tribunale a riprova che l’attività esponenziale  svolta da Adusbef a tutela di interessi e diritti diffusi come la tutela della salute dei cittadini rappresenta un’azione rilevante e determinante per la tutela di ogni singolo paziente che individualmente non avrebbe avuto la forza economica ed organizzativa per affrontare un’azione di classe così articolata sia dal punto di vista medico che da punto di vista della raccolta delle prove da produrre al Tribunale".

"L’Adusbef è soddisfatta del risultato e della conferma  dell’efficacia della class action in ambito sanitario, come  uno strumento adeguato per difendere  i pazienti da errori o inefficienze o ritardi come in questo caso".

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