Pierpaolo Pisano (FdI): "Una visione per il Sud è una visione per l’Italia"

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Pierpaolo Pisano
  12 giugno 2021 20:09

di PIERPAOLO PISANO*

L’ultimo rapporto SVIMEZ consegna alle cronache l’ennesima fotografia di un mezzogiorno d’Italia caratterizzato da una storica marginalità rispetto al nord della nazione. Marginalità economica che si è acuita con la pandemia del COVID 19 in termini di perdita di posti di lavoro ed interi comparti economici penalizzati da chiusure e restrizioni.

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Donne e giovani le fasce più colpite in termini occupazionali. Tra il nord ed il sud della nazione viene certificata la “doppia velocità” legata ad esempio al tasso di inattività tra i giovani.

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Nel 2020 infatti i giovani inattivi al sud sono il 36,1% rispetto al 18,6 del centro nord.

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Per tali ragioni diventa sempre più inderogabile un cambio di strategia per quanto concerne le politiche economiche e di sviluppo della nazione.

Per tali ragioni è indispensabile il superamento di alcune politiche come il reddito di cittadinanza che solo parzialmente hanno assolto al loro obiettivo di sostenere le fasce di popolazione che versano in situazione di indigenza e non hanno certamente rappresentato uno strumento capace di favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro.

Il lavoro, come sappiamo, non si crea per legge ma attraverso delle politiche che creino quell’humus capace di favorire lo sviluppo dei territori nel rispetto delle loro vocazioni e delle loro peculiarità.

In questa ottica, è incomprensibile il fatto che rispetto alle risorse del Recovery Fund il Piano di Ripresa e Resilienza abbia destinato al mezzogiorno d’Italia nemmeno il 40% delle risorse complessive.

Attenzione non si tratta del solito piagnisteo meridionalista propenso a perorare una visione assistenzialista e clientelare della questione economica del mezzogiorno. Al contrario, si tratta di immaginare una visione integrata dell’economia nazionale che mai potrà essere tale se non si prende coscienza del fatto che la ripartenza del sud rappresenta una priorità nazionale.

Ascoltiamo spesso, per certi versi comprensibilmente, appelli rivolti ai giovani ai quali chiediamo maggiore coraggio, maggiore propensione al rischio imprenditoriale.

Tutto ciò ha un valore se però non ci si cala profondamente nella condizione di questi ultimi. Costretti allo sradicamento territoriale per poter realizzarsi professionalmente ed economicamente.

Occorre creare le condizioni affinché diventi più semplice rimanere che andar via.

Investire nella formazione specialistica e soprattutto creare quel vero collegamento tra il mondo del lavoro e quello delle università.

Una cinghia di trasmissione del sapere che consenta al mondo del lavoro di attingere ad energie nuove ed allo stesso tempo in grado di reggere alle richieste sempre più esigenti del mercato.

Tutto questo può essere realizzato solo con politiche lungimiranti lontane dallo sperperare le risorse economiche e dai i classici interventi a pioggia ma bensì con interventi mirati. Occorrono certamente maggiori risorse economiche che sostengano l’idea di uno sviluppo capace di garantire un ritorno concreto sui territori, per le imprese e le famiglie.

Una visione per il mezzogiorno è una visione per l’Italia.

*Dipartimento Regionale Lavoro FDI

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