Pietro Raso (Lega), "Proposta di legge innovativa per depurare il mare della Calabria tirrenica"

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images Pietro Raso (Lega), "Proposta di legge innovativa per depurare il mare della Calabria tirrenica"

  17 luglio 2025 12:46

''Una proposta di legge innovativa per proteggere il mare della Calabria tirrenica dalla proliferazione delle alghe e migliorare la qualità delle acque costiere''. È questo l'obiettivo del progetto legislativo presentato dal Consigliere regionale della Lega in Calabria, Pietro Raso, discusso il 15 luglio scorso in IV Commissione del Consiglio regionale. La proposta, si legge in una nota, contenete 'Norme per la riduzione dell'inquinamento da nutrienti delle acque marine costiere da Nicotera a Tortora', mira a designare come 'area sensibile' l'intero tratto costiero compreso tra i comuni di Nicotera e Tortora, in provincia di Vibo Valentia, Catanzaro e Cosenza.

L'iniziativa prende le mosse dall'art. 91 del D.Lgs. 152/2006, che consente alle Regioni di individuare ulteriori aree sensibili rispetto a quelle già stabilite a livello nazionale. Il progetto ha ricevuto anche il plauso del direttore generale dell'Arpacal, Michelangelo Iannone, intervenuto in commissione. ''Attualmente - spiega Raso - non sono previsti limiti specifici dalla normativa D.Lgs. 152/2006 per azoto e fosforo negli scarichi reflui urbani nelle aree non sensibili. Questo ha permesso il rilascio incontrollato di nutrienti in mare, aggravando i fenomeni di eutrofizzazione''.

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La fioritura algale, o bloom algale, continua la nota, è un fenomeno sempre più frequente lungo la costa tirrenica calabrese, soprattutto nei mesi estivi. Si tratta di una crescita rapida e incontrollata di alghe microscopiche e fitoplancton, favorita dalla presenza in mare di elevati livelli di nutrienti, in particolare nitrati e fosfati, provenienti dagli scarichi fognari e agricoli insufficientemente trattati. Il risultato è un'alterazione visibile dell'ambiente marino: le acque assumono un aspetto torbido o verdastro; si formano strati schiumosi, mucillagini o biofilm; le alghe in decomposizione consumano ossigeno, causando ipossia nei fondali e moria di fauna marina. 

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Oltre al danno ambientale, gli effetti si ripercuotono su turismo, pesca e salute pubblica: le acque appaiono sporche e maleodoranti, causando disdette e calo della balneazione; le stesse alghe possono produrre tossine irritanti, con rischi per i bagnanti; i pescatori, infine, subiscono danni economici per il calo delle catture o il deterioramento della qualità del pescato. Proprio allo scopo di interrompere questo ciclo, la proposta di legge prevede la designazione dell'area costiera come ''sensibile'' e l'applicazione di limiti più severi per i nutrienti negli scarichi dei depuratori.

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La proposta di legge, questo è un altro aspetto sottolineato, non comporta oneri aggiuntivi per il bilancio regionale, ma affida alla Giunta il compito di elaborare un piano di adeguamento progressivo degli impianti esistenti, utilizzando fondi ordinari o risorse comunitarie già previste. ''Stiamo parlando di un problema strutturale che va affrontato con strumenti normativi precisi e lungimiranti - spiega ancora Raso -. Salvaguardare il mare significa proteggere il nostro ambiente, il turismo e la salute pubblica. E non possiamo più permetterci di perdere tempo. L'iniziativa, dunque - prosegue - si presenta come uno dei primi tentativi organici a livello regionale di disciplinare i carichi inquinanti provenienti dagli impianti di depurazione nella fascia costiera, e si preannuncia di grande impatto sul piano ambientale e programmatico. La sua attuazione - conclude - potrebbe rappresentare un punto di svolta nella protezione delle acque marine calabresi''.

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