In Italia, il caffè fece la sua comparsa a Venezia alla fine del 1500, portato dal noto medico e botanico padovano Prospero Alpino. Come altre specialità provenienti da Oriente, inizialmente il costo rese il caffè una bevanda consumata dai ceti abbienti.
Nel tempo, da bene di lusso divenne accessibile alla popolazione, tanto che nel ‘700 la Serenissima vantava 218 caffetterie e l’invito a prendere un caffè era diventato emblematico di affetto.
A lungo bollato come bevanda del diavolo dalla Chiesa, l’approvazione di Papa Clemente VIII ne determinò ulteriore diffusione in tutto il mondo e il caffè divenne talmente apprezzato dai letterati del Settecento da guadagnarsi l’etichetta di “bevanda intellettuale”.
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