La candidatura di Tropea a Capitale italiana della Cultura 2021, per il patrimonio storico, paesaggistico, culturale ed identitario e per l’immagine di destinazione turistica che negli anni ha saputo conquistare, può rappresentare un’opportunità straordinaria, capace di trainare l’intera regione su processi e percorsi virtuosi. Dai piccoli centri dell’entroterra alle grandi città e località costiere, tutte con qualcosa di unico e distintivo da raccontare e con cui emozionare il viaggiatore, sull’esempio di quanto positivamente registrato in Basilicata con Matera Capitale Europea della Cultura 2019, il raggiungimento di quell’obiettivo potrebbe finalmente contribuire alla riscrittura di un nuovo e più efficace storytelling turistico-esperienziale per l’intera regione.
È quanto dichiara il Cavaliere del Lavoro e presidente del Museo della Liquirizia Giorgio Amarelli, Pina Mangano Amarelli, nominata nei giorni scorsi membro nel Comitato d’onore per la redazione del dossier per la prestigiosa candidatura che vede Tropea, unica in Calabria, concorrere per l’assegnazione del titolo istituito dal ministero dei Beni culturali.
Insieme alla Amarelli fa parte del comitato d’onore anche il pianista internazionale, protagonista dell’ultima stagione teatrale a La Scala di Milano, Emilio Aversano.
Tropea – sottolinea la Amarelli – ha tutte le carte in regola ed i requisiti artistici, culturali e gastronomici per competere con le altre città italiane. La sua nomina a successore di Parma, Capitale Europea della Cultura 2020, rappresenterebbe un’opportunità di crescita, sviluppo e promozione importante per ogni angolo di questa terra.
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