'Dopo l’esposto al Prefetto, a firma dell’Avv. Francesco Pitaro, nell’interesse di numerosi cittadini catanzaresi, con riferimento alla pineta di Siano, ad oggi chiusa ormai da due anni a seguito dell’incendio di Agosto 2021, è pervenuta la risposta di Calabria Verde. L’azienda regionale, senza mezzi termini, con cui il Comune di Catanzaro ha stipulato una convenzione relativa alla pineta di Siano, nella risposta, sostanzialmente, ha comunicato che la pineta rimarrà chiusa e non ha nemmeno indicato i tempi dell’eventuale futura riapertura. Si legge, più precisamente, nella Nota di Calabria Verde: “Di fronte ad un incendio ad alta severità, la gestione post incendio si sviluppa necessariamente nel periodo medio lungo (diversi anni) … allo stato permane un impedimento oggettivo alla fruizione dell’area da parte dei visitatori, confermato da un’ordinanza tuttora in vigore”. Insomma, dalla Nota di Calabria Verde trapela una chiusura sine die! E’ evidente, però, che tutto ciò è intollerabile (di fatto l’azienda regionale smentisce se stessa e alcuni consiglieri comunali e regionali in quanto, nel gennaio 2023, era stato annunciato l’apertura parziale del Parco nella primavera passata) e che se, ad oggi, decorsi due anni, Calabria Verde non ha svolto i necessari lavori di messa in sicurezza al punto che non ha nemmeno indicato un piano cronologico degli interventi, occorre che il Comune di Catanzaro intervenga. Si rammenta, infatti, che la pineta di Siano, che costituisce un enorme patrimonio naturalistico ed ambientale, è di proprietà del Comune di Catanzaro e quest’ultimo non può assistere supinamente alle inerzie di chi nonostante gli obblighi di fare non fa e deve porre in essere ogni atto ed ogni iniziativa diretta a permettere che quell’enorme patrimonio naturalistico, chiuso ormai da due anni, venga restituito nel più breve termine alla fruizione della comunità. Rimaniamo, in ogni caso, sulla questione, in attesa dell’intervento del Prefetto cui è stato notificato l’esposto svolto dall’Avv. Francesco Pitaro e con cui si è chiesto che lo straordinario patrimonio ambientale venga al più presto restituito alla fruizione collettiva".
Lo scrive in una nota il consorzio di associazioni e di cittadini a difesa del Bosco Li Comuni
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