Pitaro (Gruppo misto) presenta una mozione sulla “strada che non c’è”

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Il consigliere regionale, Francesco Pitaro
  07 agosto 2020 11:14

Il consigliere regionale Francesco Pitaro (Gruppo misto) dopo l'incontro a Decollatura con il comitato “La Strada che non c’è” – sottolineando "l'importanza di colmare in Calabria e soprattutto nelle aree interne il forte deficit infrastrutturale, specie ora che l'Europa si accinge a destinare ingenti risorse per la ricostruzione del sistema economico italiano" – ha presentato in Consiglio regionale una mozione sulla strada di collegamento delle province di Catanzaro e Cosenza. Con la mozione, "che spero possa essere discussa e approvata nella prossima seduta del Consiglio regionale", Pitaro chiede che la Giunta si impegni a riprendere il dossier che riguarda la strada in questione e ad assumere un impegno politico serio, concreto ed effettivo – anche interloquendo con l’Anas e il Governo e chiedendo l’inserimento della detta infrastruttura nel Piano del Governo – affinché molti comuni dell’entroterra centrale della Calabria vengano sottratti dall’isolamento e sollevati dalla triste problematica dello spopolamento.

La Mozione sulla Strada che non c'è. Il Consiglio Regionale premesso:

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Che sin dagli anni '80 sono iniziati i lavori di realizzazione di una strada di collegamento delle province di Catanzaro e Cosenza passando per l'entroterra nella zona centrale della Calabria; 

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che i lavori sono iniziati negli anni '80, ripresi a singhiozzo nel tempo e oggi ben lontani dall'essere compiuti; che tale opera è essenziale per togliere dall'isolamento i comuni dell'entroterra che, nonostante abbiano un inestimabile patrimonio ambientale, storico, economico e sociale, restano, tuttavia, difficilmente raggiungibili;

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che la realizzazione di tale strada, che si attende ormai da quaranta anni, interessa i comuni di San Pietro Apostolo, Decollatura, Soveria Mannelli, Carlopoli, Cicala, Tiriolo, Marcellinara, Miglierina, Amato, Senastretta, Panettieri, Bianchi, Colosimi, Scigliano, Marzi, Pedivigliano, Bianchi, Carpanzano, Rogliano e Santo Stefano di Rogliano; che l'assenza di tale essenziale infrastruttura acutizza la triste problematica dello spopolamento da cui sono afflitti i comuni dell'entroterra calabrese; 

che il Comitato "La strada che non c'è", costituito con il fine di ottenere la realizzazione di tale fondamentale opera, ha più volte interloquito con rappresentanti politici regionali e nazionali e, tuttavia, ad oggi, nulla si è smosso;

che trattasi di opera fondamentale per la mobilità regionale che determina l'immediato collegamento tra le province di Cosenza e di Catanzaro e che ha la finalità di collegare direttamente e immediatamente i comuni dell'entroterra con le strade principali regionali;

che, inoltre, tale strada oltre che permettere un più veloce collegamento tra i comuni dell'entroterra ed il resto della Calabria, permetterebbe alla popolazione dei detti comuni di raggiungere più rapidamente anche i presidi ospedalieri;

che, pertanto, trattasi di un'opera essenziale per collegare i detti comuni dell'entroterra con il resto della Calabria e per favorirne il raggiungimento e gli spostamenti e per evitare il pericolo effettivo e reale e concreto dello spopolamento; che trattasi, pertanto, di infrastruttura essenziale per la Calabria e rispetto alla stessa la Regione Calabria deve assumere un impegno effettivo e sostanziale non potendo lasciare i comuni interessati isolati e lontani dal resto della Calabria ad oggi raggiungibili solo attraverso una strada difficilmente praticabile.

Tutto ciò premesso, con il presente atto, impegna la Giunta regionale e il presidente della Giunta regionale ad assumere, con riferimento alla detta strada, un impegno politico serio e concreto ed effettivo, anche interloquendo con l'Anas e il Governo e chiedendo l'inserimento della detta infrastruttura nel Piano del Governo, affinché la strada de qua non resti una delle tante incompiute, ma sia effettivamente realizzata in tempi certi, al fine di collegare immediatamente le due province di Cosenza eCatanzaro e di togliere dall'isolamento i comuni dell'entroterra calabrese che gravitano in tale area".

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