Pitaro passa al Pd, lo stupore del coordinamento cittadino di Catanzaro

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  22 luglio 2021 17:57

"Abbiamo appreso sulla stampa del tesseramento al PD del consigliere regionale Francesco Pitaro. Al di là del merito della questione, la notizia ci coglie un po' di sorpresa soprattutto in considerazione del fatto che del tesseramento non si occupa né il segretario di federazione, né tanto meno il presidente dell’assemblea, ma a riguardo è stata designata una commissione ad hoc". Così in una nota del Coordinamento cittadino PD Catanzaro. "Siamo altresì rimasti colpiti - prosegue - dal fatto che la notizia sia stata data da organismi di partito, obbligati ad una doverosa terzietà, ma che pare abbiano già scelto di “sponsorizzare” un candidato ancor prima della presentazione delle liste e della coalizione, senza discutere preventivamente con la direzione provinciale, con il commissario o con la candidata alla presidenza Amalia Bruni".

"Tantopiù che, si legge ancora sulla nota - quello prescelto è un consigliere regionale uscente eletto in un'altra lista da cui è fuoriuscito subito, dopo poche settimane di mandato, per aderire al gruppo misto al quale è ancora iscritto. E’ chiaro che la nostra posizione non ha nulla di personale nei riguardi di Pitaro, ma riteniamo che non si può considerare il Partito Democratico alla stregua di un bus in cui salire e scendere a convenienze e solo in prossimità di tornate elettorali. Al di là di tutto però quella fatta dalla Federazione Provinciale è una mossa che non condividiamo e rispetto alla quale crediamo doveroso un rapido confronto, perché le prossime elezioni regionali saranno un appuntamento importante per la politica calabrese. La nostra è una regione che ha necessità di essere governata da una classe dirigente con le idee chiare e che abbia una precisa e riconoscibile identità politica. Il Partito Democratico deve rappresentare un modello di trasparenza e di eticità nella gestione della cosa pubblica da contrapporre al trasformismo, al populismo, all’antieuropeismo e alla demagogia che invece caratterizza il centro destra a trazione leghista che vuole conquistare la Calabria sacrificando agli interessi di altre regioni d'Italia e anche, ci sia consentito, a un pericoloso trasversalismo trasformista".

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"Crediamo che la nostra presenza come partito e come comunità - evidenziano dal Pd - debba rappresentare un argine a tutto ciò e per farlo c'è bisogno di principi etici ben precisi. Va in questa direzione la scelta (che condividiamo in pieno) di rilanciare un codice etico (come quello già presente nel nostro partito) per definire il campo valoriale e della legalità entro il quale si muoverà il centro sinistra regionale. In questo senso un ruolo determinante verrà rivestito dalla composizione delle liste elettorali e dalla scelta dei consiglieri regionali che dovranno rappresentare il partito alle prossime elezioni di ottobre. A Catanzaro abbiamo e stiamo pagando un caro prezzo per gli errori fatti proprio nella scelta dei candidati consiglieri comunali tant'è che per la prima volta il Partito Democratico non ha nessun rappresentante nell’assise cittadina perché l’unico eletto è passato tra le fila del centro destra. La scelta di chi candidare determinerà il futuro del nostro partito sia a livello regionale, sia nelle dimensioni locali che rischiano di subire le ripercussioni negative derivanti da scelte sbagliate. Per questo, per evitare errori, a Catanzaro abbiamo adottato la Carta dei Principi e dei Valori che prevede dei requisiti che un candidato deve possedere per candidarsi con noi e soprattutto alza un argine rispetto a chi pensa di poter utilizzare il consenso (spesso anche di dubbia provenienza) come strumento di ricatto politico. Per questo motivo riteniamo che prima di procedere a qualunque candidatura sia necessario esaminare bene la storia delle persone e il modo e soprattutto “chi” contribuisce alla ricerca del consenso. Capita spesso infatti che dietro apparenti persone “pulite” si nascondano personaggi da sempre avversi al Partito Democratico e addirittura provenienti da ambienti di destra, poco trasparenti e al limite della legalità".

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"Noi riteniamo che la nostra comunità al suo interno - si legge - possieda le personalità che per storia, impegno, risultati ottenuti, idee e appartenenza possono affrontare la prossima sfida elettorali ottenendo risultati importanti per sé stessi e per il Partito Democratico. Da questo punto di vista, per dare fiducia ai tanti militanti e per dare un messaggio chiaro agli elettori siano valutate solo quelle candidatura di coloro che abbiamo:  una storia e una coerenza ben definite e dimostrabili rispetto alle idee progressiste, riformiste ed ecologiste;  che non appartengano a gruppi politici esterni al PD o alla coalizione del centro sinistra nelle istituzioni;  che non abbiamo mai espresso voti o ricercato consenso per il centro destra o comunque per coalizioni avversarie;  che non siano sostenuti elettoralmente (grandi elettori) da persone con precedenti penali, con contestazioni di reati contro il bene comune e soprattutto non siano riconducibili ad ambienti della criminalità organizzata (da questo punto di vista riteniamo necessario un controllo sulle strutture speciali dei consiglieri regionali affinché sia verificata anche la presenza di parenti o di elementi ad essi riconducibili);  che non siano stati protagonisti di episodi di trasversalismo e trasformismo politico. Quanto sopra scritto è un contributo che vogliamo dare al progetto di rilancio del Partito Democratico e del centro sinistra regionale, per questo riteniamo doverosa la convocazione della direzione provinciale per discutere sulla questione e individuare i profili da proporre per le candidature nelle liste".

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