Platano gigante di Curinga, l'assessore De Caprio: "La biodiversità è una ricchezza da tutelare"

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Serrao e De Caprio

Al platano millenario di Curinga, grazie a 50mila preferenze, è andato il primo premio "Tree of the year 2020".

  25 novembre 2020 14:59

"L’ambiente è l’oro della Calabria. Ambiente vuol dire turismo, mare, montagna, vuol dire la bellezza degli alberi come questo, ma anche e soprattutto le energie rinnovabili. Sono energie che dobbiamo gestire e ridare all’azienda più importante che abbiamo: il popolo".

Lo ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Sergio De Caprio, che stamani è andato a vedere di persona il platano millenario di Curinga, a cui, grazie a 50mila preferenze, è andato il primo premio "Tree of the year 2020".

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L’albero gigante – che vanta più di mille anni di storia ed è completamente cavo, con una circonferenza di oltre 12 metri –rappresenterà l’Italia nel contest europeo.

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De Caprio era accompagnato dal sindaco di Curinga, Vincenzo Serrao, dal consigliere regionale Flora Sculco e da diversi amministratori locali.

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LE PAROLE DI DE CAPRIO

"Quello di oggi è un gesto – ha sottolineato l’assessore – che vuole rappresentare un amore grande per i nostri territori, i nostri piccoli paesi e le nostre eccellenze. Incontrare quest’albero vuol dire incontrare una biodiversità che è una ricchezza, che è un’emozione che ci deve spingere a una sensibilità diversa". "Una sensibilità – ha continuato De Caprio – che non è quella di accumulare, predare, prendere ed espropriare, ma è una sensibilità che ci deve portare a essere calabresi, italiani, gente che si batte per i diritti, che capisce che un albero è una vita, che le radici di questo albero sono anche le radici della nostra terra, della nostra civiltà, sono il dono di una sensibilità che ci appartiene, che ci distingue in tutto il mondo. E difendere questo albero, stargli accanto, vuol dire incontrare il nostro passato. Su questa sensibilità vogliamo costruire un futuro fatto di semplicità, di forza, di unità di fratellanza".

"Per valorizzare questi posti – ha concluso – dobbiamo prima di tutto capire che siamo una terra e una cultura importante, che siamo 404 comuni che si tengono per mano, che stiamo tutti da una stessa parte e la parte è una sola e semplice: il benessere e la dignità delle nostre famiglie, dei nostri figli. Sono la civiltà che vogliamo e sono il dono che ci hanno insegnato i nostri nonni".

 

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